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Parma 1913 | La rivincita di Sereni: da ‘brocco’ a risorsa. L’ex tecnico Mandelli: “E’ solo timido…”

Entrato al 35’ per Sowe, Marcello ha sbagliato subito un gol a porta vuota chiudendo il primo tempo con un rammarico. Poi si è sbloccato ed è entrato nelle azioni del gol del pari e nel vantaggio di Corapi. Apolloni punta su di lui

Certo che i primi tre mesi per Marcello Sereni non devono essere stati proprio una passeggiata di salute. Mentre il Parma si impennava e abbrancava la vetta in maniera feroce, l’ex stellina del Sassuolo, arrivata con l’etichetta scomoda di giocatore che fa la differenza, e con il carico di una presenza tra i grandi, seppure al Trofeo Tim, arrancava, brancolava nel buio e palesava difficoltà in campo. Al punto da scatenare le ire dei tifosi che, in questa nuova era biologica, per la prima volta, hanno fischiato proprio Marcello, eletto a bersaglio dalla terza giornata. Ciò nonostante Apolloni, imperterrito, continuava a mandarlo in campo come se niente fosse, anche quando le difficoltà del giocatore erano evidentissime. Cinque le partita che Sereni ha cominciato dal 1’, solo due quelle che poi ha portato al termine senza essere sostituito: contro l’Arzignano (6 settembre alla prima uscita) e contro il Villafranca Veronese (13 settembre). Per il resto, è uscito tre volte, subentrato cinque e rimasto in panchina per quattro volte senza giocare un minuto. Tre di fila, contro Lentigione, Romagna Centro e Castelfranco.

Eppure alla prima uscita aveva strappato un rigore (discusso) realizzato da Musetti, contro l’Arzignano che aveva sbloccato una partita pericolosa negli ultimi minuti. Abbracciato da tutti i compagni, Sereni era piaciuto, per gli strappi che riusciva a dare alla manovra, soprattutto quando il Parma si distendeva in contropiede e ripartiva e la sua parabola sembrava essere una delle più promettenti. Ma i fatti e le partite, i 413’ in campionato, non hanno confermato quelle che sono rimaste solamente sensazioni: stop sbagliati, gol mangiati da posizioni favorevoli e corse a singhiozzo. Sostituzioni e panchine, pochissimi minuti per far sciogliere evidentemente un ragazzo in difficoltà. Fino alla ‘redenzione’ che arriva al 35’ della partita contro il San Marino, un big match. Apolloni gli preferisce Sowe per avere una maggiore copertura sull’out di destra, dove i romagnoli sono forti. Ma il gol che ha freddato il Parma è arrivato proprio da quel lato, quando Baldazzi si è preso tutta la fascia gentilmente concessagli dal giocatore gambiano e da Messina, per crossare un pallone teso in mezzo spedito in porta da Braccini di tacco. Fuori Moussa Bala, dentro Marcello, qualche mugugno poi presto trasformato in applauso.

Prima palla toccata, gol mangiato. Baraye porta a termine una bella azione in solitaria, tira e si vede ribattere la conclusione. Sereni a porta vuota deve solo toccare. Non misura la forza e la sbatte in meta. Questo quello che fa in un primo tempo che vede il Parma sotto. Lavata di testa nello spogliatoio, e 45’ per farsi perdonare. Si vede subito che ha capito il ragazzo e, pronti via, il primo scatto: contropiede del Parma che in quattro tocchi va in gol. Palla in uscita addomesticata da Sereni che mette la quinta sull’out mancino, uno sguardo in mezzo, palla tesa per Lauria che tocca per Musetti. 1-1 al 52’. “Vuoi vedere che…” avranno pensato i tifosi sugli spalti, vuoi vedere che sarà la partita di Sereni? E di fatto lo è stata perché il ragazzo sembrava si sia tolto un macigno dalle spalle. 9’ di tempo per fare un’altra sgroppata delle sue. Solito schema, testa bassa e quinta marcia, tanto appostato al limite dell’area c’è Lauria che ti mette in porta. La corsa di Marcello è poderosa, lineare e senza più inciampi come in passato. Cross teso in mezzo, passaggio di prima di Fabio che manda in gol Corapi. 2-1 Parma e tutti da Sereni. Che ha pure il tempo di fare ammonire un difensore del San Marino che lo frena mentre era in discesa. Mancava il gol per coronare una prova convincente che, di fatto, lo ha quasi tolto da mercato e che lo ha trasformato in risorsa.

“E’ evidente che ha delle qualità importanti, ha forza nelle gambe, ha tecnica e dribbling, si inserisce senza palla e sa giocare a calcio”. Così Paolo Mandelli a parmatoday.it, ex tecnico di Sereni alla Primavera del Sassuolo. Lui è uno che lo conosce bene e oltre ai pregi, ha imparato a individuare anche gli angoli da smussare. “Deve fare un salto dal punto di vista caratteriale, l’anno scorso ha fatto tre mesi dove ha mostrato di poter essere un giocatore di livello. Poi ha avuto un infortunio ed è entrato nel suo modo di essere, molto timido, tipico di uno che si accontenta di fare il compitino. Quante strigliate per questo. E’ un ragazzo che da l’impressione di essere superficiale. Lui sa che cosa lo ha penalizzato, nelle categorie inferiori ha fatto sempre la differenza con un filo di gas.  E questo gli bastava. Quando acquisterà questa cattiveria troverà anche il gol. Mi meraviglio come ancora non abbia segnato. L’anno scorso ha fatto delle panchine in A, dategli tempo”.

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