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Parma 1913 | Se non ora, quando? Quindici giorni da veri crociati

Tre sfide che sanno di verità per la squadra di Apolloni che affronterà San Marino, Imolese e Delta Rovigo. Allungo in vista? A fine novembre sapremo di che pasta sono fatti i crociati, senza Longobardi e Ricci (doppio stiramento)

Un altro mese delicato per il Parma e il suo campionato, un altro mese per testare quelle che sono le ambizioni dei crociati e fino a che punto queste possono essere soddisfatte. Un mese tosto quello di novembre, che ha visto impegnata la squadra di Apolloni già contro Romagna Centro (vittoria per 1-0), Virtus Castelfranco (0-0) e Legnago (3-1). Da qui alla fine del mese, altre tre partite, contro avversari dirette concorrenti per i primi posti, almeno sulla carta. Perché se è vero che il Forlì si è un attimino defilato, ma rimane pur sempre lì, a pressare alto, per la lotta al vertice, dal terzo posto in giù c’è un affollamento che al momento non interessa il Parma, (ci mancherebbe) se non in senso relativo. Perché i crociati, da qui alla fine del mese, dovranno affrontare la terza, il San Marino, la sesta, la sorprendete Imolese e la quinta, il Delta Rovigo, dato ai nastri di partenza all’inizio di un campionato che sembrava essere difficilmente decriptabile.

Un campionato che vede il Parma saldamente in testa, e che forse nello stesso tempo delude qualcuno che pensava di andare in D a fare una passeggiatina. Niente di che, perché dalla prima giornata ad Arzignano, i crociati hanno potuto assistere e toccare con mano quanto dura è la categoria, dove non c’è niente di scontato e dove anche chi è più forte, come il Parma appunto, può trovare qualche difficoltà a gestire la partita. E’ il calcio, ci sta, guai se fosse il contrario. Per ora, qualche intoppo, chiamiamolo così,il Parma lo ha avuto, ma niente di irrimediabile perché  i tre pareggi tutto sommato possono essere anche accettati. Quello che forse ha “disturbato” più di tutti è l’ultimo, in casa della Virtus, perché la squadra si è fatta prendere dal nervosismo e ha finito in nove uomini contro undici dopo aver regalato, come spesso gli accade, mezza gara all’avversario. Mercoledì questo non è successo, il regalo non c’è stato perché quel professore di Corapi è salito in cattedra e ha disegnato una punizione quasi perfetta che ha ingannato Cybulko, il giovane numero uno del Legnago, mettendo in discesa la gara e permettendo al Parma di gestirla come sa. Chi segna primo vince, sembra. E il Parma ha sempre segnato, tranne che in tre occasioni. E ha pure sempre vinto, una volta passato in vantaggio. Domenica, oltre alla partita con il San Marino ne giocherà un’altra, all’interno della stessa. Quella contro sé stesso, perché il Parma deve riuscire a capire come andare avanti senza inciampare, deve confermare i progressi visti mercoledì e far dimenticare una volta per tutte, quei mezzi passi falsi che ogni tanto si concede. Un mese di fuoco per Apolloni e i suoi che avranno,già da domenica, battendo il San Marino, l’occasione giusta per capire se allungare visto che l’Altovicentino dovrò vedersela contro quelli del Delta Rovigo. Incroci, tabelle alla mano, conti, forse troppo presto per fare ragionamenti del genere, ma Apolloni che guarda tutto e non fa mai niente a caso, ci sta pensando sul serio. E deve essere allungo sarà senza Ricci, infortunato. Il ragazzo ha contratto un doppio stiramento. legamento deltoideo alla caviglia sinistra e uno stiramento al comparto mediale posteriore del ginocchio sinistro.

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