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Venerdì, 26 Aprile 2024
EUROPEI OBSTACLE COURSE RACE / Borgo Val di Taro

Jamma tra ostacoli, fatica e sudore: "Vi racconto il mio Campionato europeo"

Gian Maria Savani, di Borgotaro, sarà portabandiera azzurro nella Obstacle course race del 9 giugno sulle Dolomiti: "Non vedo l'ora. Sarò con altri 1.500 atleti provenienti da tutta Europa. Io gareggio con la maglia della Nazionale, un orgoglio. Sono stato selezionato insieme ad altri 21 ragazzi. Io sono l’unico di Parma"

Manca poco alla cerimonia inaugurale degli Europei di OCR (Obstacle Course Race) che si terranno in Val di Fiemme il 9 giugno. Saranno le splendide Dolomiti trentine a fare da sfondo agli sforzi dei muscolosi atleti che da tutta Europa si sfideranno in gare adrenaliniche, sfibranti, emozionanti. Il via ufficiale lo darà la cerimonia di apertura di giovedì 9 giugno, Parma e l'Italia saranno rappresentati da un portabandiera d'eccezione: Gian Maria Savani, cresciuto a Borgo Val di Taro, tifoso del Parma e amante della sua terra. L'OCR è diventata una passione strada facendo ma non ha mai sostituito di netto il suo lavoro: Jamma, come lo chiamano gli amici, fa il macellaio nella bottega di famiglia. E va fiero di questo. 

Savani, cosa significa essere portabandiera in un Europeo?

"Beh, è un orgoglio. Me l'hanno detto ieri, quasi non ci credevo. Io in prima fila con i più forti del mondo in questo sport. Un sogno".

Un sogno che parte da lontano. Come si è avvicinato all'OCR?

"Ho inziato a fare OCR una decina di anni fa. Grazie al mio allenatore Mikel Zocca. Mi ha visto allenarmi e faticare sul suo campo. Mi disse che avevo delle potenzialità, ma in realtà io non avevo mai corso fino a quel momento, avevo fatto solo arrampicata sportiva". 

E poi?

"E poi ho imparato a correre, ho imparato cosa volesse dire faticare, cosa significasse resistere. Al caldo, al freddo, alla pioggia e alla neve. E io che avevo corso due chilometri in trent'anni ne ho fatti seimila negli ultimi due". 

Complimenti. Ci parli dell'Obstacle Course Race: qual è la difficoltà principale?

"Si tratta di corse su sterrato, train running unita a climbing, una specie di arrampicata sportiva. Ci sono diverse distanze in questa disciplina: 100 metri, 1 chilometro, 3 chilometri e la corsa standard superiore ai 10 chilometri. L’Europeo OCR comprenderà tutte le distanze. La fatica, quella è la difficoltà principale. Dominare la fatica". 

Giovedì ci sarà l'inaugurazione, è emozionato?

"Non vedo l'ora. Sarò con altri 1.500 atleti, provenienti da tutta Europa. Io gareggio con la maglia della Nazionale, un orgoglio. Sono stato selezionato insieme ad altri 21 ragazzi. Io sono l’unico di Parma, con altri due miei compagni di Nazionale sarò il portabandiera. Per essere qui ho faticato molto, ma mi sono tolto delle soddisfazioni: ho vinto il campionato italiano in OCR Sprint, Categoria 1000 metri l'anno scorso. Quest'anno sono primo classificato nella Categoria Short, 3 chilometri. Partirò con gli atleti più forti d’Europa, nella prima batteria venerdì mattina alle 9:30".

Che cosa rappresenta per lei questo Europeo?

"Una sfida con me stesso, è una dimostrazione che devo a me come atleta e ai miei allenatori, ai miei tifosi e a tutti quelli che credono in me". 

Se si guarda indietro cosa vede?

"Un ragazzo che ama lo sport, ma che non si sarebbe mai aspettato di arrivare fino a qui. Da piccolo ho fatto mini basket, dai 18 ai 26 anni mi sono dedicato all'arrampicata sportiva. Ho lottato. Ho giocato a calcio come tutti, tifo Parma, la squadra della mia città". 

A proposito di Parma, non è un bel momento per il club.

"Eh no... . Mi aspetto che il Parma possa riuscire a diventare squadra. Che ogni calciatore creda di più in se stesso. Non servono tanti grandi atleti, bisogna essere una grande squadra. Diventare squadra per saltarci fuori, come si dice da queste parti".

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