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Scala fa il pompiere: "Al Parma manca l'ultima bombola d'ossigeno per arrivare all'Everest"

Il presidente crociato, assieme ai vertici tecnici e dirigenziali del Parma Calcio 1913, spegne l'entusiasmo: "Una grande partita, sono guarito dall'influenza, non esaltiamoci"

Dal nostro inviato

PARMA - Un giorno all'università: dal pulpito dello scranno dei docenti, Nevio Scala, Marco Ferrari, Luca Carra e Lorezo Minotti presentano il sistema Parma nell'anno della rinascita e della nuova vita di questa società gloriosa. Al Master Internazionale in Stratefgia e Pianificazione degli eventi e degli impianti sportivi, giunta alla ventesima edizione, il protagonista è il Parma. Tra gli alunni, oltre a quelli dell'Università, ci sono anche Davide Giorgino, Luca Cacioli, Lorenzo Saporetti, Marcello Sereni, Riccardo Musetti, Daniele Melandri e Michele Messina, schierati in prima fila e pronti ad assistere a una lezione che ha il compito di spiegare nei dettagli la logica di questo nuovo sistema che mira a diventare il modello anche per le altre società. Altre società che per ora annaspano, soprattutto dal punto di vista economico. Si parla di crisi e di mancanza di liquidi, di risorse da intercettare attraverso mille modi che, nell'era della spending review, sta diventando una specie di must che tutti stanno cercando di cavalcare. Prima della discussione, il Presidente Nevio Scala ha spiegato come ci si senta a presentare questa lezione da primi in classifica e da imbattuti, con la migliore difesa d'Italia: "Ci tengo a precisare che siamo qui per imparara, non per dare lezioni. Noi siamo una società nuova che mira a essere un modello di gestione per le altre, stiamo lavorando e impareremo anche attraverso questi incontri". Dal punto di vista sportivo è tutta un'altra musica. Forse qualcosa da insegnare, il Parma ce l'ha: "Non dimentichiamoci che ad agosto avevamo tre giocatori soltanto - spiega Scala - e solo con il grande lavoro possiamo andare avanti e pianificare. La vittoria contro l'Altovicentino mi ha fatto bene, mi ha guarito. È vero, siamo più tranquilli, ma non abbiamo fatto ancora nulla. Siamo a un passo da traguardo, ci manca l'ultima bombola d'ossigeno per arrivare in cima all'Everest. Tutto questo grazie al lavoro fatto da Minotti, Galassi e Apolloni è stato fantastico. A loro ho detto di trovare degli uomini, e loro mi hanno portato quello che ho chiesto. A Parma ci sono uomini, proprio come c'erano nella mia squadra. Possiamo fare qualcosa di importante partendo da qui". 

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