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Sciopero calciatori, Leonardi: "Non vogliono giocare? Chi se ne importa"

Il dg del Parma: "Invece di comprarsi la barca da 2 milioni di euro, ne prendono una da 1.950.000 euro. Oppure fanno come me che ho il gommone". Poi arriva la precisazione: "Era solo una battuta"

"Erano due punti stupidi e li hanno rifiutati. Non ci possono prendere in giro: invece di comprarsi la barca da due milioni di euro, ne prendono una da un milione e novecentocinquantamila, o fanno come me che ho il gommone...". E' la dichiarazione di Pietro Leonardi riportata dall'Ansa. Il dg del Parma, è uno dei 18 dirigenti che hanno respinto con forza l'accordo sottoscritto dall'Aic: al termine dell'assemblea di lega Leonardi ha sottolineato che lo sciopero lo hanno deciso i giocatori. "Per noi si gioca - ha detto il dg del Parma - sono loro che devono dire che vogliono fare. Non giocano? Chi se ne importa. Si sono messi la Figc dietro, ma non devono prenderci in giro. Per noi non se ne fa niente".

LA SMENTITA
L'Amministratore delegato del Parma Fc Pietro Leonardi smentisce le dichiarazioni riportate da alcuni organi stampa, e che sarebbero state rilasciate questo pomeriggio al termine della riunione di Lega Calcio. Leonardi in merito precisa quanto segue: "Non ho mai parlato di punti stupidi ma di due questioni che potevano, con il buonsenso, essere risolte.

Non ho rilasciato dichiarazioni ufficiali o interviste alla mia uscita dall'assemblea di Lega. Ho solo fatto una battuta che come tale doveva essere intesa e non strumentalizzata. Porto infatti il massimo rispetto per tutta la categoria dei calciatori, fra i quali ci sono molti che non hanno barche, visto che la mia battuta era su quello ci tengo a sottolinearlo, nè possibilità economiche importanti. Per tutto il resto mi rimetto a quanto deciso dall'assemblea di Lega, che per quel che mi riguarda è sovrana".

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