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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Frenata Parma: è un punto che serve solo a rimanere nel gruppone

Finisce 1-1 con la Ternana. A Palumbo risponde Bernabé con un gran sinistro. Alla squadra di Pecchia non riesce lo scatto in avanti. Classifica ingolfata: in quattro a quota 34 punti, crociati ottavi

Un punto che serve a rimanere li, assieme a Pisa, Palermo e Ternana ma che non certifica una guarigione completa per il Parma che manca lo scatto e torna da Terni dopo aver rimontato (per la terza volta in stagione: era successo con il Bari e il Genoa all'andata) una situazione di svantaggio. Se non altro contro la bestia nera dei crociati, Pecchia ha evitato quella che sarebbe stata la quarta sconfitta in altrettante partite con gli umbri, ricevendo una risposta positiva dal punto di vista del temperamento che ha scatenato un'ottima reazione. Al gol di Palumbo al 5', risponde Bernabé al 36'. Poi la partita diventa aperta e lascia spazio alle giocate da una parte e dall'altra. La rabbia per la mancata vittoria sarà la benzina che alimenta il Parma in vista della sfida contro l'Ascoli sabato prossimo. Annullati due gol ai padroni di casa dal Var. 

Pecchia rinuncia ancora al centravanti, ne lascia due in panchina e consegna le chiavi del reparto a Franco Vazquez. L’allenatore del Parma chiede a Zanimacchia e Benek di puntare ed entrare dall’esterno per abbattere il fortino di Andreazzoli. In mezzo al campo il compito di sporcare le linee a protezione della difesa tocca a Estevez, con Bernabé più libero di affacciarsi nell’altra metà campo. L’uomo di rottura è Sohm, con licenza di uscire forte sui portatori avversari e catalizzare qualche pallone da offrire ai compagni in fase di transizione. Andreazzoli, che lascia Partipilo in panchina affidandosi a Falletti, si trova in vantaggio quasi per caso dopo 5’ con un’azione costruita sulla destra che porta Palumbo a raccogliere una ribattuta e ad accarezzare delicatamente il pallone quel tanto che basta per battere con un pallonetto Buffon. 1-0 Ternana. Colpito a freddo dalla carezza di Palumbo, il Parma prova a riorganizzarsi e a costruire con pazienza sfruttando il tandem Zanimacchia-Benek. Il polacco supera in velocità l’avversario e mette un bel pallone in area: non ci arriva nessuno. Poi fa tutto da solo: decolla di testa esaltando i riflessi di Iannarilli che evita il pari. In mezzo c’è densità, Pecchia chiede a Bernabé di mettere un po’ d’ordine ma lo spagnolo ha troppa gente intorno. Alle volte è puntuale il supporto dei compagni all’esterno e lo scarico riesce, ma in genere l’azione ristagna un po’ perché i giocatori del Parma sono un po’ pigri senza palla. E allora l’ex City, che si propone di continuo, decide di mettersi in proprio. Sulla sponda di Sohm, controlla dal limite e insacca con un mancino preciso che non lascia scampo a Iannarilli. Pari meritato, alla luce dello sforzo offensivo prodotto dal Parma che dopo il gol subito ha rischiato poco, se non al 40’ quando Osorio stava per organizzare lo scherzo perfetto. Svagato sul pallone, apre la strada a Falletti che serve Palumbo, bravo a insaccare alle spalle di Buffon. Il Var annulla per fuorigioco del dieci della Ternana al momento della partenza. Una spia improvvisa che si accende e che preoccuapa Pecchia. Il tecnico chiede maggiore concentrazione ai suoi, apparsi un po’ approssimativi in fase di impostazione. Prima Osorio, poi Vazquez, i crociati denotano qualche incertezza di troppo nella gestione della palla che poteva rischiare carissima. 

Pecchia cambia: lascia nello spogliatoio Valenti e Sohm, chiama dentro Zagaritis e Inglese dando peso e profondità all'attacco. Ma il gol lo segna Partipilo con una grande giocata. L'esterno ispirato da Palumbo supera Buffon in uscita e insacca. Gol splendido, cancellato dal Var che ravvisa un tocco di mano di Palumbo al momento del controllo. Il Parma tira un sospiro di sollievo ma sa che non può bastare così poco per portare a casa i tre punti. La Ternana ci crede e prima con Partipilo (bravo Buffon) poi con Palumbo (deviazione decisiva di Delprato), minaccia la squadra di Pecchia che ridisegna ancora la sua squadra. Esce Benek, entra Juric. Bernabé scivola a destra, Zanimacchia a sinistra e il croato nei tre di centrocampo. Capita a Zagaritis l'occasione del sorprasso: il greco forse sorpreso dallo svarione di Diakitè non approfitta e finisce giù accennando qualche protesta timida. L'ultima palla del match ce l'ha Inglese, ma il suo destro di prima intenzione è fuori misura. 

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