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Brolin gioca Italia-Svezia: "Gli azzurri non fanno paura"

L’ex centrocampista del Parma, con cui ha vinto una Coppa Italia, una Coppa Coppe, una Supercoppa Uefa e una Coppa Uefa in esclusiva a ParmaToday.it: “Seguo sempre i crociati, rigiocherei la partita con l’Anversa"

Tomas Brolin ama Parma e Parma ama ancora Tomas Brolin. La maglia crociata allo svedese è rimasta nel cuore, così come la città e i suoi tifosi. Dal 1990 al 1995 ha vinto quasi tutto con il Parma, dove è tornato nel ’97 prima di chiudere anticipatamente quella che sembrava una carriera da top player finita a 29 anni per i guai fisici che lo hanno tormentato. La partita che ricorda in modo più sentito è sicuramente quella di Wembley, “la rigiocherei mille volte. Mi è rimasta nel cuore: lo stadio, la gente che esultava e vinceva con noi. Che spettacolo – dice a Parmatoday.it – ce li ho dentro”. Un tuffo nel passato prima di tornare al presente con il centrocampista che gioca con noi Svezia-Italia. Siamo un po’ sorpresi – dice il centrocampista - perché la Svezia non aveva fatto benissimo nel suo girone. In più c’erano avversari molto forti come l’ Olanda. Non ce l’aspettavamo, arrivare fino a qui è per noi una mezza vittoria. Da quando è arrivato il nuovo Commissario Tecnico, Jan Anderson, la Svezia ha cominciato a fare le cose per bene”.

Che cosa significa affrontare l’Italia?

“Giocare contro una grande squadra. Noi siamo contenti così, ripeto. Quando ho visto il girone che ci è capitato ho pensato subito che la Svezia si stesse preparando per andare agli Europei del 2020. Tutti i ‘vecchi’ giocatori che facevano parte della Nazionale svedese hanno appeso le scarpe al chiodo, non credevo che con questo manipolo di giovani guidati da un ottimo CT fossimo in grado di arrivare fino ai  Play Off contro l’Italia. Siamo contenti anche se perdiamo perché nessuno si aspettava questo traguardo". 

Però adesso la Svezia se la gioca.

“Certo, una volta arrivati a questo punto sì. Perché possiamo sorprendere gli azzurri se non sono in giornata. Ci tocca fare due partite buone, sapendo che dall’altra parte c’è un avversario tosto. Hanno buone possibilità gli svedesi”. 

L’Italia oggi fa meno paura?Brolin-2

“Normale. L’Italia non fa paura, non è quella che conosciamo tutti. L’Italia di solito non va ai Play Off, vince il girone e va al Mondiale. Non  sono una squadra forte come qualche anno fa. Sulla carta resta superiore alla Svezia ma quello che conta è il campo. E la partita tra due squadre che sono arrivate seconde e che si daranno battaglia”. 

Chi teme di più degli azzurri?

“Il mio amico Buffon (ride ndc). A parte gli scherzi, Gigi è ancora il top ma l’Italia non ha dei fenomeni con tutto il rispetto per i giocatori che ne compongono la rosa. Non hanno uno che risolve le partita da solo. Sono un collettivo, se la squadra funziona è chiaro che diventano forti tutti insieme. I loro attaccanti sono veloci e bravi tecnicamente ma la difesa della Svezia non è scarsa. Prevedo una partita vera”. 

Chi ci consiglia di ‘temere’ della Svezia?

“A me piace Forsberg che gioca in Germania, nel Lipsia.  E’ importante per la squadra e per il tecnico. E’ veloce, si inserisce senza palla e questo è importante per agevolare i movimento di chi sta davanti”.

Che partita si aspetta?

“Secondo me l’Italia non verrà  in Svezia a fare la partita, saranno accorti e con calma giocheranno la loro gara. Non mi aspetto una partenza a mille. La Svezia deve attaccare senza farsi sorprendere né subire gol. BrolinAncelotti-2In base alla partita che faremo in casa si può andare a San Siro a giocarsela”.

Torniamo al Parma. Segue ancora la sua ex squadra? 

“Seguo il Parma su internet, guardo molto i risultati. Non ho visto le partite, seguo però le sorti della squadra e l’importante è che sia tornato in B dopo due anni belli e faticosi. Speriamo che continuino così”.

Sente ancora qualche suo compagno?

“Certo che sì, con Gigi Apolloni c’è un grande rapporto. Anche con qualche altro, poi il tempo e gli impegni ci fanno un po’ perdere i contatti”. 

Quale ricordo la lega a Parma?

“Ogni volta che penso a Parma mi vengono in mente i tifosi.  Mi sono stati sempre vicini. La gente, la città mi sono rimasti nel cuore. Vorrei rigiocare la partita di Wembley contro l’Anversa. Un ricordo bellissimo”.

Le foto sono dell'archivio del Parma Calcio

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