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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Un anno di Parma: le perle, le cadute, il mercato, la svolta

Un 2019 da rivivere attraverso dodici diapositive

41 punti in 36 partite, più di uno a gara, 48 gol fatti, una salvezza raggiunta senza grossi rischi, solo con qualche patema di troppo a fronte di un girone di andata super. Questi i numeri di un anno solare fantastico, quello che si è concluso con l’ultima partita del decennio, quella che ha strappato a Roberto D’Aversa un mezzo sorriso e gli ha permesso di tirare un bel sospiro di sollievo alla fine di una gara – con il Brescia – che ha visto i suoi esultare all’ultimo minuto con un gol che ha acciuffato per i capelli un punto d’oro. A questi numeri, che diventano da capogiro se si associa al settimo posto in classifica, va aggiunta una partenza sprint che meglio non si poteva neanche immaginare segnata da numeri molto positivi: 24 gol fatti, 20 subiti, quinta miglior difesa del campionato di Serie A, posizione di privilegio.

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Assieme al Cagliari, il Parma di Bob è la rivelazione di un campionato che, pure nel 2019 con il girone di ritorno era cominciato alla grande. Illudendo tutti che potesse essere un’annata senza sofferenze. Lo è stato per gran parte, colpa di quella vittoria a Udine che ha spalancato le porte dei sogni ai tifosi crociati, un 2-1 maturato sotto i colpi di Inglese e Gervinho. Una coppia che ha fatto sognare i tifosi del Parma alla Dacia Arena, con risultato che ha avuto il sapore dolce di una chimera che non è stata cavalcata. E quella del vecchio Friuli rimane l’istantanea di un gennaio che aveva portato in dote anche un giocatore capace di spostare gli equilibri – come si è visto dopo nel corso del campionato -.

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