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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Vigilia contro il Cagliari, D'Aversa: "E' la partita, chi vince ..."

L'allenatore del Parma in conferenza stampa: "Sarà una battaglia contro un popolo. Sappiamo cosa rappresenta la squadra in patria. Abbiamo il dovere di fare di tutto per uscire vittoriosi dal campo"

"Domani è la partita. Chi vince ha più speranza di fare un certo tipo di cammino". Roberto D'Aversa lo ha detto anche in settimana, ai suoi ragazzi ha ricordato - se ce ne fosse stato il bisogno - che alla Sardegna Arena non bisogna fallire. Non c'è più tempo, le chiacchiere non servono a nessuno. Contano i fatti, che bisogna tradurre in punti. "Ce n'è bisogno: per il presidente, per i tifosi, per la città".

"Il mio stato d’animo - spiega D'Aversa in conferenza stampa - è secondario rispetto all’importanza della partita. Abbiamo già vissuto, da quando sono qui, dei momenti delicati, poi l’esito è stato positivo. C’è dispiacere, un allenatore si sente responsabile del momento negativo. Per quanto mi riguarda faccio autocritica sempre, e sotto quel punto di vista c'è dispiacere nel non aver sfruttato al massimo quanto fatto in campo e corretto gli errori che hanno influito sulla classifica. Il Cagliari a detta del presidente ha migliorato la squadra, ma in comune con il Parma ha il fatto che non ha dato continuità all'anno precedente. Sulla carta sono molto forti, questo dimostra quanto è complicata la Serie A. Dobbiamo ricordarci che domani giochiamo contro una regione, contro un popolo. Domani è la partita. Permetterà a una delle due di affrontare il seguito del cammino in modo diverso.  Chi vince ha un vantaggio, ma se una perde e poi ne vince tre di fila si tira fuori lo stesso.

Dobbiamo andarci in maniera determinata, per uscire noi vincitori dallo scontro. Lo stato d'animo è tipico di quando si vive una settimana da sconfitti. Nel primo tempo non abbiamo fatto bene e non possiamo permettercelo, così come è successo con il Benevento. Si può anche perdere con il Milan, ma un primo tempo così non possiamo concederlo a nessuno. Questo non fa parte del nostro DNA e delle caratteristiche delle mie squadre, siamo tutti responsabili, me per primo.. Domani ci dovranno essere 95'  presenti con la testa, senza ragionare su altro. Di fronte avremo una squadra forte con problematiche, con l'Inter hanno fatto bene. Ognuno di noi si deve sentire responsabile, un allenatore lo fa a prescindere indipendentemente dal risultato. Io cerco le motivazioni per cui a Benevento si è fatto poco e c'erano le attenuanti per la nazionale e chi si è allenato poco. Gli avversari non hanno fatto più di noi comunque. Con il Milan mi aspettavo un atteggiamento diverso, come nel secondo tempo. A prescindere dal responsabile, che per come lavoro io sono abituato a fare sempre autocritica". Chiusura dedicata ai singoli: "Stanno crescendo molto i ragazzi che sono arrivati dal mercato. Dierckx che avevamo qui è sempre un dubbio che mi porto fino alla fine. Molto forte, è un giovane del 2003, non va dimenticato. Anche Busi sta facendo progressi, così come Man, cresciuto tantissimo. Ma più che i singoli, conta il risultato".

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