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Vigilia contro il Genoa, Pecchia: "Loro una corazzata. Coda? Un mio allenatore diceva: 'Una febbre...' "

Il tecnico del Parma in conferenza: "Stra felice per il mercato, è il gruppo che volevamo"

Fabio Pecchia non è felice del mercato. Di più: è stra felice. "Il gruppo era quello che volevamo - dice l'allenatore del Parma in conferenza stampa -. L'unico obiettivo adesso è quello di migliorare i ragazzi in maniera quotidiana per creare qualcosa di bello". Tre mesi di trattative hanno regalato all'allenatore la rosa che evidentemente voleva, non gli manca neanche l'esterno di ruolo che alla fine era stato designato come obiettivo di mercato e che non è arrivato. "Adesso andiamo in campo, possiamo creare qualcosa di veramente bello". 

A partire dalla gara di Genova, contro quella che tutti definiscono corazzata. "Affrontiamo, tutti insieme, tutto l'ambiente, la prima della classe - spiega Pecchia in conferenza -. Non era semplice ritrovare quell'entusiasmo dopo la retrocessione che hanno avuto. C'è un clima importante, con una squadra diversa da noi, per modo di giocare e per come è stata fatta. Ma soprattutto per un'identità diversa dalla nostra: tanti giocatori d'esperienza. Una sfida che dobbiamo voler affrontare con il piglio giusto, in un palcoscenico straordinario che deve dare emozioni e stimoli. Serve entrare a Marassi con la voglia di fare le nostre cose ed uscire con i tre punti". Il discorso si sposta su Massimo Coda, grande rimpianto del mercato crociato, calciatore considerato avanti con l'età da Krause che ne ha bocciato l'acquisto già praticamente confezionato da Javier Ribalta. Senza nominarlo, Pecchia sfodera un aneddoto: "Un mio allenatore diceva: 'Una piccola febbre stanotte per questo giocatore e abbiamo risolto il problema' (ride ndc). Lo dobbiamo affrontare e gestire. Lo conosciamo benissimo, ma non è solo lui. E' tutto il reparto offensivo, con fisicità e struttura. Si tratta di una squadra molto compatta e molto fisica, con tanta esperienza. Per noi è una bella sfida, dobbiamo giocare con le nostre armi. Dovremo avere la giusta voglia ed il giusto atteggiamento, in entrambe le fasi. Nel nostro modo di affrontare le partite alterniamo cose di altissimo valore e livello, a momenti in cui si perdono un po' le distanze ed un po' di compattezza. E' una questione di abitudine, di conoscenza. Partita dopo partita si cresce, ci servono dunque le partite ma anche i tre punti, cha aiutano a dare entusiasmo e alla squadra quella convinzione di cui ha bisogno".

Buffon o Chichizola? Pecchia spiega come non ci sia nessun dualismo. Solo che il titolare è Buffon. "C'è poco da discutere sulla titolarità, con Gigi che è il nostro portiere. Abbiamo preso Chichizola e ne siamo contentissimi per il rendimento, ma non c'è nessun dualismo. Gigi anche quando non c'è stato nella prima parte, è stato fondamentale, per me, per la squadra e per i ragazzi. Superati i suoi intoppi, per me è un non discorso: è una situazione che non va creata, di titolarità. Potrà giocare o non giocare, ma non cambia quello che è Gigi per noi. Recupera Tutino, sta bene, è rientrato dopo un intoppo dell'ultimo minuto. Charpentier ha bisogno di un po' più di tempo per aggregarlo e metterlo nelle migliori condizioni". 

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