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Parma, parla Donadoni: "A Roma si poteva fare di più"

Alla ripresa degli allenamenti, il mister crociato parla del passo falso di domenica con un occhio alla sfida contro i grifoni: "Conteranno le motivazioni"

Smaltire la sconfitta rimediata all'Olimpico di Roma, subito. Il pensiero del Parma batte fisso sulla prossima gara di campionato che vede la squadra di Donadoni impegnata a Marassi. La partita contro i rossoblu appare, sulla carta, la migliore per cercare di invertire subito la rotta, dato che in questo periodo si avverte la sensazione di un ambiente  tutt'altro che ostico, vista anche l'ultima gara che il Genoa ha "offerto" al Chievo di Di Carlo. Da quelle parti tira un vento sinistro e Pasquale Marino, ex condottiero che conosce bene il Parma, non si fida del timido sole che si è fatto vivo oggi dopo qualche giornata in cui il suo Genoa fa fatica a riconoscersi come squadra. Ci terrà però a fare bene, sarà importante la sua voglia di rivincita nei confronti di una città e una tifoseria che non lo hanno mai saputo "apprezzare". 

MENTALITÀ DA CAMBIARE - Donadoni, dal canto suo, non vuole sentire parlare di un gruppo n crisi, conosce bene le insidie di una  squadra che accosta ad una belva ferita, che ce la metterà tutta per rialzarsi davanti al suo pubblico che ormai ha perso la pazienza e non ne può più di subire. Il Parma vuole ripartire proprio da Roma per dimostrare che domenica si è incappato solo in un incidente di percorso, perchè "Le sconfitte a volte servono - dice il mister - e noi dobbiamo capire cosa abbiamo sbagliato domenica, premettendo che non è mai facile per nessuno andare a Roma. Dobbiamo acquisire una mentalità tale che ci permetta di andare su tutti i campi e giocarci le nostre possibilità. Si tratta di un atteggiamento mentale che è importantissimo. Ci vuole tempo ma lavoriamo anche e soprattutto su questo. Per quanto riguarda Floccari, ho deciso di farlo riposare perché ha accumulato una grande fatica e ritengo che ci siano giocatori che vanno rispettati e che sono alla pari di Floccari. Ho voluto preservarlo e sostituirlo con giocatori di livello, ad esempio Palladino che aveva cominciato benissimo e poi si è dovuto fermare per un problemino fisico. Mancano i gol? Un limite che abbiamo palesato sicuramente, ma sono convinto che squadre come il Parma debbano formare giocatori da 14-15 gol, potendolo poi presentare al calcio in generale. Chiaro che mi farebbe comodo un attaccante del genere ma dobbiamo puntare anche sugli inserimenti dei centrocampisti. Qui c'è gente che può fare questo tipo di gioco, penso a Morrone. Domenica ci siamo adeguati al ritmo della Roma ed è stato il nostro errore più grande. Dobbiamo essere più determinati, va bene lasciare qualcosa dal punto di vista tecnico, ma non dal punto di vista agonistico. Bisogna essere concentrati sempre. Dobbiamo toglierci dalla testa l'atteggiamento remissivo e proporre un modo di pensare che ti permetta di giocartela con tutti, dal primo istante della gara. Non dobbiamo pensare di gestirci, per poi buttare tutto dopo aver preso un gol". Ora tocca al Genoa di Marino, una squadra che non  ha di certo nella difesa il suo punto di forza. Le ultime imbarcate preoccupano però Donadoni, che non si fida affatto: "Il Genoa è una squadra ferita e noi dobbiamo stare attenti a questo, dobbiamo essere in grado subito di rifarci perché abbiamo una gran voglia di spazzare la brutta prestazione di domenica, dove si poteva fare molto di più".

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