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Parma, parla Donadoni: "I punti dobbiamo conquistarli sul campo"

Inizia una settimana delicata per i crociati, chiamati ad affrontare Napoli e Fiorentina a distanza ravvicinata. Il mister dribbla le polemiche sugli arbitri: "Facciamo un'analisi costruttiva degli errori"

"Non mi interessa che gli altri mi seguano, le cose devono essere fatte solo se si sentono". Così parlò Roberto Donadoni, a proposito della sua astensione dal giudicare l'operato dei fischietti. La settimana che il Parma si è messo alle spalle è stata molto discussa, causa decisioni arbitrali che hanno fatto infuriare squadre e dirigenze anche più blasonate della società gialloblu. Quella che è appena cominciata, ha presentato subito un conto salato al Parma, colpito con un'inibizione che sa di assurdo, nei confronti di Leonardi.

NON SIAMO STATI BRAVI SUL CAMPO - Probabile che la società presenti un ricorso. Alla ripresa degli allenamenti, le polemiche legate ai giorni scorsi tengono banco nella sala stampa di Collecchio, con Donadoni che cerca di gettare acqua sul fuoco. La partita contro il Genoa, pareggiata al 51' della ripresa, ha il sapore di una beffa che Donadoni attribuisce più che agli errori arbitrali, agli errori che la sua squadra ha commesso. "A me piace giocare e conquistare i punti sul campo, non fuori. Se sabato non abbiamo fatto bottino pieno vuol dire che abbiamo sbagliato noi. Non siamo stati  bravi a conquistarci sul campo i punti, non bisogna trovare alibi, troppo facile. Io faccio il mio lavoro con professionalità e coscienza, devo essere bravo nel mio piccolo a contribuire per il miglioramento del sistema, l'ho fatto prima da calciatore e ora da allenatore. Ci sono delle regole che siamo chiamati a rispettare. la tecnologia? Mi basta il giudice di linea". Basta polemiche, si torna sul campo tra poco più di cinque giorni e bisoga pensare solo a giocare. Questo l'ordine che Donadoni impartisce ai suoi. "Noi non siamo stati così bravi a continuare quello che avevamo fatto fino a lì - dice il mister ritornando a parlare della gara con il Genoa -  magari abbiamo mollato inconsiamente e questo non lo dobbiamo fare. Ci sono due modi di analizzare le partite: cercare degli alibi, inutili, o scegliere una critica costruttiva su quello che abbiamo fatto noi. Sappiamo che bisogna migliorare e lavoriamo per questo".

NAPOLI LANCIATISSIMO MA NOI ... - Passando dal Napoli. Una squadra che viaggia sulle ali dell'entusiasmo, reduce dalla vittoria con l'Inter nel'ultimo turno di campionato. Senza tralasciare l'exploit di una settimana ontro il Chelsea. Donadoni sa che tipo di squadra si va ad affrontare, ma sa anche la qualità e i valori con cui quotidianamente ha a che fare. "Tutte le quadre hanno un motivo differente per raggiungere i loro obiettivi. C'è la squadra in difficoltà esasperata che "usa" la paura per tirare il meglio e il massimo di se stesso. Non voglio arrivare qui, sarebbe da perdenti. Il Napoli è in salute e spinge pe raggiungere il suo obiettivo, grazie anche all'entusiasmo per le recenti vittorie. Noi dobbiamo influenzare solo noi stessi. Quando si parla di mentalità si parla di qualcosa di astratto. Vogio parlare di atteggiamento della squadra positivo per buona parte della gara contro  il Genoa. Le sensazioni positive si danno cecando la coninuità di prestazioni e di risultati. Siamo alla ricerca di quello". Alla ricerca di continuità dunque, quasi sicuramente senza Floccari, che salterà la gara con il Napoli. "Non l'ho ancora visto, na le notizie che ho sul suo conto sono confortanti. Speriamo non si fermi, sarebbe un peccato per lui". Senza neppure Lucarelli squalificato, "recuperiamo Brandao, abbiamo altri giocatori - spiega - è il loro momento, hanno una chance importantissima". A proposito della squalifica del vice capitano: "Non mi piace che i giocatori saltino gli impegni per comportamenti non regolamentari. Bisogna avere quella lucidità, non è facile, per cercare di non incappare in queste situazioni che possono incidere nell'arco di un campionato". Cercare la continuità con Giovinco, punto fermo di un Parma che vuole stupire, fresco di convocazione:  "Ci sono due aspetti - dice Donadoni - sulle convocazioni. Ricordo le mie prime, quando tornavo ero superficiale e presuntuoso a volte. Credo non sia il caso di Giovinco, non deve essere. Per lui è importante assaporare queste platee, deve cercare di migliorarsi, di maturare le proprie potenzialità che si trasferiscono al club di appartenenza e ai suoi compagni. Me lo auguro questo". Non è il solo.

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