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Parma, parla Donadoni: "Con il Siena troppa fatica nel muovere palla"

Il tecnico crociato vuole subito voltare pagina dopo lo 0-0 interno con i toscani. "Pabon non ha giocato ma non vuol dire che sia stato bocciato e in Ninis credo molto, ma deve lavorare"

La settimana che porta alla partita contro l'Udinese inizia a Collecchio, con mister Donadoni, più deciso che mai, a riscattare la prova incolore che i suoi ragazzi hanno fornito con il Siena. Per evitare di buttare quanto di buono fatto nelle uscite precedenti, il Parma dovrà ritrovare brillantezza fisica e idee di gioco, soffocate dalle due linee compatte dei bianconeri che non lasciavano spazio nemmeno per respirare, figurarsi se a Biabiany, che contro il suo ex allenatore non ci sarà per squalifica. E' ancora presto però per poter parlare di formazione, prima Donadoni dovrà cercare di resuscitare quel fuoco che spesso si è spento nei suoi giocatori e ritrovare idee che servano a produrre risultati. Due intoppi ci possono stare, quello in casa con i bianconeri è pure più giustificato, dato che Cosmi è un osso duro per tutti. Si pensi alla capolista Juventus, si pensi alla fatica che ha fatto per sbloccare il risultato, si pensi ai rischi che ha corso.

"Non è un problema l'assenza di Biabiany. Se uno manca è una chance in più per gli altri" - queste le prime parole del tecnico crociato durante la conferenza stampa dopo il pareggio con il Siena -  "Ritornando alla gara con i toscani, purtroppo non abbiamo avuto cambi di passo, poca velocità e facevamo fatica a muovere la palla".
E su Pabon invece:  "Il fatto che non abbia giocato non vuol dire che sia stato bocciato, non ha giocato perchè ho fatto una scelta diversa. Ninis? E' un giocatore di valore, credo molto in lui ma deve dimostrare il suo valore anche lavorando".

Nonostante il mezzo passo falso con il Siena, Donadoni crede che il campionato dal sesto posto in poi resti aperto. "Da noi fanno differenza le caratteristiche tecniche, se hai giocatori forti è importante, è una discorso normale e basta vedere il Milan dell'anno scorso. La qualità tecniche di certi giocatori fa la differenza anche a livello europeo".
Sulla prossima gara contro l'Udinese, il tecnico bergamasco sente di avere qualche affinità con Guidolin, ex tecnico crociato: "Tra me e lui ci sono delle analogie ma preferisco pensare che io ho la mia filosofia, lui la sua. E' molto difficile poter assomigliare a qualcuno. Poi la bravura di un tecnico sta anche nell'apertura verso determinati aspetti.

Ieri il presidente Ghirardi è stato stuzzicato sull'acquisto di Balotelli, visto che sono entrambi di Brescia ma il patron crociato ha risposto con una risata visto l'impossibilità di acquistare un campione dal calibro di Super Mario. Anche Donadoni ha speso parole sull'attaccante del Manchester City: "Non avrei paura di allenarlo, credo che sia un talento giovane con aspetti positivi, ma anche negativi. Lo si aiuta poco fuori dal campo e tutto ciò che naviga intorno a lui non è certo buono, bisogna stargli più vicino. Credo che non ha ben presente quanto valga.

Per quanto riguarda la Nazionale, impegnata a Parma nella preparazione della sfida con la Francia di mercoledi sera, Donadoni sta dalla parte di Prandelli sulla convocazione di molti giovani: "Bisogna dare tempo ai ragazzi di crescere e di emergere. La sua politica sta pagando. Paletta? Io gli consiglio di crescere e migliorare, poi la scelta della Nazionale spetta a lui.

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