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VISTA DALLA CURVA | La noia, il boato, i cori, la Nduja e tanto altro

Luca Cavallina, tifoso crociato, ci porta dall'altro lato e ci racconta la gara vissuta dalla gradinata: passione, emozione, sofferenza e gioia. Adrenalina e tante chicche...

Se ad inizio partita mi avessero detto che avremmo vinto senza soffrire troppo non ci avrei creduto, eppure è andata così !!!

La gara comincia con la curva ancora a mezzo servizio, con numerosi spazi vuoti e con il nostro Parma attento nel lasciar sfogare l’avversario ma decisamente impacciato nel ripartire. Nei primi dieci minuti l’Albinoleffe arriva tre volte davanti a Zommers ma in tutte e tre le occasioni era scattata puntualissima la tattica del fuorigioco. “Se questo è il buongiorno…siamo a posto”, “Fare il fuorigioco con tre centrali come i nostri è pericoloso” sono solo alcuni dei commenti che si alzano dalla curva.

Nonostante la sofferenza iniziale il primo tempo scivola via senza emozioni: i crociati provano qualche sortita offensiva ma pasticciano molto mentre la squadra ospite continua imperterrita a verticalizzare nel nulla. Fine primo tempo, partita orribile, curva scarica e demotivata.

Il secondo tempo comincia col botto: classico cross dalla trequarti di Nunzella, la difesa ospite ribatte fuori area, ciabattata, ancora più classica, di “D’Artagnan” Giorgino destinata sul fondo, guizzo da bomber di Evacuo che devia il tiro e…Gol Gol Gol, Felice Evacuo, Felice Evacuo, Felice Evacuo…una vera e propria liberazione, Parma in vantaggio e curva che si anima (finalmente). “Questo è un gol da bomber” ripete più volte un tifoso, “Ora dobbiamo chiuderla, dobbiamo segnare il secondo” suggerisce un altro supporter.

In effetti le occasioni per fare il secondo ci sarebbero: i seriani rinunciano pure a verticalizzare e il Parma comincia a macinare gioco e a creare occasioni.

Nocciolini in rovesciata fuori di un soffio, Scavone di testa, strepitosa risposta di Coser, ancora Nocciolini con un piattone al volo, pallone ancora out. La curva adesso canta forte, sente il due a zero nell’ aria fresca di fine settembre. Ci prova altre due volte Calaiò ma niente non riusciamo a chiuderla, mancano dieci minuti alla fine e, a forza di sbagliare gol, qualcuno inizia a temere una beffa in stile Venezia, nonostante i legittimi timori e i cinque minuti abbondanti di recupero non accade più nulla. Uno a zero, massimo risultato minimo sforzo, il bel gioco arriverà (forse).

Pensieri post partita: va bene la fashion week a Milano ma presentarsi in campo, come ha fatto l’Albinoleffe, con calzettoni rossi, pantaloncini gialli e maglietta biancorossa è uno scempio estetico che degno del peggior Enzo Mincio.

Spettacolare il duello a centrocampo tra Giorgino e Giorgione vinto per distacco dal nostro numero otto.

Infine vorrei utilizzare questo spazio per chiedere al grandissimo Francesco “Ciccio” Corapi che qualità di ‘Nduja avesse assunto nell’ intervallo visto che nel secondo tempo sembrava speedy Gonzales in versione calabrese.

(C) Luca Cavallina

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