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Venerdì, 19 Aprile 2024
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stefano bonaccorso dell'atalanta fa visita al montecchio: “strutture eccellenti”

Il responsabile dell’attività di base dei bergamaschi, fra i più noti e stimati allenatori di settore giovanile italiani, mercoledì pomeriggio è stato al Centro Silvio d’Arzo. “Spazi e impianti di altissimo livello, a partire dal sintetico di ultima generazione. Dirigenti preparati e con le idee chiare: la società giusta per fare grandi cose”. Il 25 settembre a Zigonia primo incontro per fissare le date formazione eventi e amichevoli”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday Blitz dell’Atalanta a Montecchio Emilia. Mercoledì sera, nella nuova splendida struttura del Silvio d’Arzo, il responsabile dell’attività di base dell’Atalanta, Stefano Bonaccorso, fra i più noti e stimati allenatori di settore giovanile italiani, ha visitato gli impianti della società della Val d’Enza, per confrontarsi con la dirigenza e iniziare a gettare le basi di una road map operativa finalizzata alla crescita dell’offerta formativa del Montecchio nei confronti dei propri tesserati e alla diffusione sempre più capillare dell’immagine dell’Atalanta su tutto il territorio nazionale. Bergamaschi e giallorossi hanno sottoscritto un accordo di affiliazione due anni fa, poi il Covid ha impedito di sviluppare qualunque progetto, ad eccezione di una visita a Zingonia e di qualche corso di formazione online con tecnici e dirigenti. Stefano Bonaccorso, che mercoledì ha visitato per la prima volta il Centro sportivo montecchiese, è stato ricevuto dal presidente Massimiliano Palmia, dal vicepresidente Giordano Colli, dal direttore tecnico del Settore giovanile Giorgio Sassi e dal responsabile tecnico della Scuola calcio, Antonino Barillà, coi quali si è subito complimentato per l’impiantistica, impreziosita dal nuovo campo in sintetico, realizzato in soli tre mesi, per poi parlare di programmi sportivi e formativi. Sabato 25 settembre, a tal proposito, è previsto un incontro a Zigonia fra lo staff dell’Atalanta e quello del Montecchio per fissare le date di corsi di formazione, incontri e amichevoli finalizzati a concretizzare l’affiliazione fra le due società. “Non ero mai stato a Montecchio Emilia e sono rimasto positivamente stupito dalla qualità degli impianti - ha affermato Bonaccorso - L’idea era quella di far visita al centro per gettare le basi su come lavorare assieme e in una struttura con tali spazi e un sintetico di ultima generazione è possibile fare un ottimo lavoro”. Stefano Bonaccorso si è anche fermato sul campo con i 2009 e i 2010 e coi 2008, oltre ad aver visto all’opera la prima squadra, che milita in Promozione: “Nel nostro percorso non dovremo solo parlare di educazione calcistica, fisica, tecnica e tattica, ma anche di educazione della persona a livello di comportamento sportivo. Organizzeremo amichevoli e manifestazioni a Montecchio per far conoscere meglio la qualità del nostro vivaio, all’avanguardia da oltre vent’anni, oggi sotto i riflettori grazie ai successi della nostra prima squadra che si sta ritagliando un posto importante in Champions League”. Il Montecchio è l’unica società reggiana affiliata all’Atalanta. Cosa significa? “Che abbiamo creduto nel lavoro, nella serietà, nell’impegno e nella professionalità di questi dirigenti che, anche mercoledì, hanno dimostrato di avere competenza e idee chiare per crescere in fretta. Noi vorremmo radicarci un po’ ovunque sul territorio nazionale, partendo proprio dalle regioni che confinano con la Lombardia, per farci conoscere meglio, soprattutto nel nord Italia, allo scopo di individuare i migliori giocatori in circolazione e magari di avviarli al professionismo. Reggio Emilia, in questo senso, è stata ed è tuttora la culla di tantissimi calciatori che hanno calcato e calcano i campi della Serie A”. Se arrivassero però fulgidi talenti non potreste tesserarli fino all’età di 14 anni, quindi… “E’ vero, ecco perché dobbiamo avere la certezza che società come il Montecchio possano garantire standard qualitativi di altissimo livello, affinché i talenti possano crescere in loco, per poi prendere il volo, se e quando arriverà il loro momento. Nel frattempo, un vivaio di qualità servirà a rifornire la prima squadra di giocatori sempre migliori, consentendo magari alla società di scalare le categorie”. Col Montecchio lavorerete anche a livello psicopedagogico, magari con Lucia Castelli? “Certo, sarà una tappa fondamentale del nostro percorso, a partire dalla formazione degli allenatori, per poi passare al rispetto degli avversari, delle regole del gioco e via dicendo. Il primo incontro per gettare le basi è previsto per sabato 25 settembre a Zigonia e da lì riprenderemo il percorso interrotto a causa della pandemia”. Lei ha lanciato tantissimi grandi giocatori. Chi le è rimasto particolarmente nel cuore? “Fare dei nomi è poco gradevole, ma potrei citare Pazzini e Montolivo perché stanno entrambi facendo il corso da allenatori, così come citerei Giampaolo Bellini e Ivan Pellizzoli, che oggi lavorano con noi, così come potrei ricordare Rolando Bianchi, entrato a far parte del nostro staff come allenatore. Tornando all’accordo col Montecchio, credo che la società del presidente Palmia abbia tutte le caratteristiche per fare davvero grandi cose assieme a noi”.
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