Il carcere di Parma, in cui è detenuto al 41 bis il boss Bernardo Provenzano, ha chiesto ai familiari del capomafia il consenso scritto per praticargli l'alimentazione forzata mediante un sondino applicato allo stomaco
Dunque in quei 40 gioni le indagini sono andate avanti con intercettazioni telefoniche e personale dislocato in diverse città per un costo di migliaia di euro al giorno
Questa mattina in tribunale un giovane 24enne ha ingoiato una lametta mentre era in corso il suo processo. Il detenuto con problemi psicologici e tossicodipendente aveva già compiuto lo stesso gesto un anno e mezzo fa a Bologna
Tre camion vela per dire no al decreto cosiddetto 'svuotacarceri'. A organizzarli la Lega Nord Emilia: nei giorni scorsi hanno battuto i lidi ferraresi e ora, archiviato il week end di Ferragosto, si sposteranno nelle altre città emiliane
Nella denuncia la donna racconta di aver incontrato il marito per un colloquio sabato 3 agosto e di averlo trovato ''denutrito, pieno di ematomi dappertutto, sugli occhi, dietro al collo e con le orecchie piene di sangue raggrumito
Peggiorano le condizioni del boss, ricoverato dal 7 giugno. Dall'ospedale fanno sapere che il paziente ha un "grave decadimento cognitivo, un'enterite, diverse infezioni e una lesione intramuscolare".
I legali del boss Bernardo Provenzano, Rosalba Di Gregorio e Franco Marasà, hanno chiesto al tribunale di sorveglianza di Bologna la sospensione dell'esecuzione della pena
La presa di posizione dei collettivi di Parma dopo le polemiche sulla manifestazione del 25 maggio: "Per il regine del 41 bis 41bis l’Italia è stata condannata dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura"
Dura presa di posizione da parte del Segretario Generale Aggiunto Sappe Giovanni Battista Durante per la notifica di 10 avvisi di garanzia per procurata evasione. Sul caso Provenzano commenta: "Troppo rumore per nulla, una farsa come il tentato suicidio
"Sono stati notificati -scrive il Sappe- al direttore provvisorio, al Comandante di Reparto e a otto agenti di Polizia Penitenziaria: viene contestato loro la colpa del custode e la procurata evasione. Le responsabilità sono del Dap"
Le immagini sono venute in possesso di Servizio Pubblico. Il boss appare con un berretto di lana in testa, apparentemente non in grado di capire quello che la moglie e il figlio gli dicono
Il laboratorio è finanziato dal Comune di Parma, quello dei burattini da Provincia e Ausl di Parma. L'assessore Laura Rossi: "I laboratori sono uno strumento volto a migliorare le condizioni di vita dei carcerati"
Il tribunale di sorveglianza di Bologna ha respinto l'istanza per motivi di salute, per il capomafia. "Non si comprende di quali cure possa beneficiare all'esterno che non gli vengano assicurate in ambiente carcerario"
E' la nuova possibilità dovuta alla riforma che è entrata in vigore in Emilia-Romagna alla fine del mese di marzo. Maiorisi del Sappe: "Per il corpo è una cosa buona ma rimane la carenza del personale"
I penalisti denunciano che il carcere di Parma avrebbe atteso due giorni per occuparsi dell'ematoma cerebrale che il detenuto aveva a dicembre a seguito di una caduta
Lettera di Chiara Gianferrari, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle. "Ho visto solo "la parte bella", perchè anche se sembra impossibile, una parte bella c'è". Replica di Maiorisi del Sappe: "Offende la dignità e l'onore del nostro corpo"
Sulla sicurezza della struttura pesa come un macigno l'evasione di due detenuti albanesi il 2 febbraio 2013, che risultano ancora latitanti. I dati del Sappe dimostrano che la nostra regione è una delle più alte nella classifica degli eventi critici
Il capomafia è stato trasferito dal reparto detentivo ospedaliero, in cui si trovava, ed è tornato in carcere a Parma, che è stato ritenuto una struttura adeguata alla situazione di salute in cui si trova il boss
Sarà presente in aula anche l'ex patron della Parmalat questa mattina a Bologna: i legali sono tornati a chiedere la misura detentiva. Tanzi era stato ricoverato al Maggiore il 25 gennaio dopo una caduta
"Sono stata molto confortata in questo dall'incontro di oggi dove mi è stato detto: noi gli evasi li abbiamo sempre ripresi". Csa non ha funzionato? "Cause di carattere tecnico e forse di disattenzione umana"
I due detenuti evasi dalla struttura penitenziaria di via Burla il 2 febbraio sarebbero stati visti a Sesto Ulteriano a bordo di un'auto rubata. Alla vista dell'auto dei carabinieri di San Giuliano sono scappati
Stamane un'ispezione nell'istituto di via Burla da parte del Segretario generale Donato Capece, del segretario generale aggiunto Giovanni Battista Durante. Chieste le dimissioni del capo del Dap
Notifica di un'ordinanza di custodia cautelare al boss di 62 anni, già in carcere a Parma dove sta scontando l'ergastolo. Alfonso Volpe, piccolo contrabbandiere di sigarette, fu assassinato a 30 anni
"La situazione di complessità inaudita pone interrogativi sul senso dell'ergastolo o comunque sull'abisso di sofferenza che porta con sé", che conduce al "non avere più nulla da perdere anche con una evasione"