Secondo l'accusa c'era un filo diretto Calabria-Parma: gli incontri tra gli 'ndranghetisti e gli imprenditori erano organizzati da uno degli arrestati, gli altri due erano stati assunti anche per tenere a bada i lavoratori
Il 49enne è stato arrestato dai Ros nell'ambito della maxi retata contro l'Ndrangheta della Dda di Catanzaro. Secondo l'accusa "è inserito nella gestione di plurimi affari della cosca per un lungo periodo e finanzia la cosca assumendo persone"
Il Senatore, componente della Commissione parlamentare antimafia, commenta l'approvazione in Assemblea Legislativa Regionale del Testo Unico sulla Legalità
La Corte d'Appello ha deciso: il processo Aemilia si terrà a Reggio Emilia. Dopo l'udienza preliminare, che si è tenuta a Bologna, il processo proseguirà a Reggio Emilia, cuore dell'inchiesta contro la cosca Grande Aracri. Il dibattimento riprenderà nel mese di marzo 2016
.Apprendiamo dai mezzi di informazione (https://gazzettadireggio.gelocal.it/…/la-sede-non-conta-e-bu…) che, a detta di Graziano Delrio, consentire lo svolgimento della fase dibattimentale del processo Aemilia a Reggio Emilia, territorio divenuto invece di importanza tristemente fondamentale per il clan Grande Aracri, non sarebbe "rilevante".
"Il Comune di Parma -si legge in una nota- si costituirà parte civile nel processo Aemilia. Lo farà nella fase dibattimentale del processo e non nella fase dell’udienza preliminare, in accordo con il pool degli avvocati che assistono il Comune"
Approvato un progetto da 21.000 euro. Focus su gare d'appalto e corruzione, impegno civile e legalità - Il Sindaco Massari: “Ci toglieremo la palla al piede mafiosa”
Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Bologna su richiesta di quella Direzione Distrettuale Antimafia, è stato notificato ad un imprenditore, in atto detenuto nell'ambito della stessa indagine presso la casa circondariale di Reggio Emilia
I cittadini del Comune in provincia di Parma, coinvolto nelle indagini di Aemilia sulla presenza dell'Ndrangheta in Emilia-Romagna, si sono ritrovati nella cassettta della posta una lettera anonima, scritta a mano, che contiene pesanti accuse
Come riferisce oggi la Gazzetta di Parma il quarantaduenne parmigiano avrebbe accettato di farsi intestare i due locali notturni per conto di Michele Bolognino, ritenuto a capo della 'ndrangheta in zona dalla Dda di Bologna
"Il Coordinamento provinciale di Libera Parma -si legge in una nota- condanna il gesto che ha condotto al danneggiamento del “Centro di documentazione sulle mafie” di Reggio Emilia. Ignoti hanno infatti infranto la vetrata della struttura aperta nel 2013"
Il segretario cittadino del Pd: "Fa specie che non sia stata detta nemmeno una parola, soprattutto dalla Lega, sulla presenza nel quartiere di Baganzola di un’attività riconducibile alla ‘ndrangheta, che ci pare una minaccia ben più grave alla sicurezza di tutta la città di quanto non lo sia un gruppo di rifugiati"
Le indagini sono portate avanti anche dai Comandi provinciali dei Carabinieri di Parma e di Modena, oltre che dai Ros di Roma: sono in corso sequestri di società, beni ed attività commerciali che secondo l'accusa sarebbero riconducibili alla cosca Grande Aracri di Cutro...
"Finalmente Bonaccini ha capito che perdere la sede del processo Aemilia -si legge in una nota di Giulia Gibertoni, capogruppo M5s in Regione - sarebbe stato un pessimo segnale e un clamoroso autogol per la Regione"
Secondo quanto riportato da Giovanni Tizian in un approfondimento per l'Espresso sulla vicenda "gli imprenditori della galassia Grande Aracri avrebbero infiltrato anche un'altra storica azienda di Reggio Emilia. La Save Group, fallita di recente..."
Tutto il lavoro del Procuratore Roberto Alfolso e dei tre Pm che hanno portato avanti le indagini Marco Mescolini, Beatrice Ronchi e Enrico Cieri sta nelle 151 pagine dell'atto che è stato firmato dai magistrati...
Richiesta del gruppo M5S di viale Aldo Moro dopo l'allarme sulla mancanza di uno spazio idoneo per l'avvio del procedimento giudiziario. Il capogruppo Giulia Gibertoni: "Non mettiamo a rischio il processo: Bonaccini e l'assessore Mezzetti trovino la soluzione più idonea"
"L'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa regionale ritiene di doversi scusare con il dottor Bernini" si legge in una nota dopo l'errore contenuto nel Dossier 2014/2015 sulle mafie in Emilia-Romagna
'Tommaso, il dolore dei boss' e 'Tommaso è morto, l'ira dei padrini'. Secondo Saviano quei titoli delle Cronache di Napoli non furono casuali ma creati ad hoc per cercare di influenzare l'opinione pubblica, facendo leva sul sentimento di vicinanza a Tommy...