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Tardini e procedimento partecipativo: parla il comitato tardini sostenibile

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

TARDINI SOSTENIBILE. Può essere considerato un reale procedimento di ascolto partecipativo quello avviato dal Comune di Parma? Quello che viene concesso agli interlocutori chiamati ad esprimersi si configura in un perimetro di azione molto limitato. Infatti, non viene loro proposto di valutare se realizzare o no il progetto della locale società calcistica, o se, nel caso, possano esistere alternative alla sua localizzazione, ma semplicemente viene chiesto di "condividere il progetto per raccogliere indicazioni ed orientamenti per la sua realizzazione". La differenza è evidente ed enorme. Noi non ci rivolgiamo al Parma Calcio, società privata libera di definire la sua proposta come ritiene più economicamente conveniente e redditizio, tutelando i suoi interessi che però non è detto che coincidano con quelli della collettività. Il nostro unico interlocutore è il Comune di Parma, il cui mandato, specialmente nell’ascolto pubblico, dovrebbe essere esattamente quello di valutare la presenza o meno di questo interesse pubblico. Anche rimettendo in gioco la decisone presa dall’amministrazione precedente, ottenuta senza alcun coinvolgimento della cittadinanza, e tenendo aperta l’opzione dello spostamento dell’impianto, in quanto reale alternativa possibile per riuscire a salvaguardare il bene collettivo soddisfacendo le ragioni del proponente. Nell'incontro del 22 il coordinatore ci ha ricordato che quell'ambito così ristretto discende da una decisione politica già presa, relativa all'approvazione del progetto. Il Comune può decidere per sé, ma non può impedire a chi partecipa di respingere il confine prefissato. E’ paradossale che vengano posti limiti alla libera espressione democratica dei cittadini, soprattutto nell’occasione in cui vengono chiamati ad esprimersi. Fedeli dunque al nostro impegno civico e forti delle nostre ragioni, il Comitato Tardini Sostenibile sarà presente ai futuri incontri pubblici dove tornerà a dimostrare che non è necessario demolire lo stadio attuale per renderlo più confortevole, accessibile, performante e gradevole all’occhio. E che, se l’ambizione della proprietà è di realizzare un nuovo “stadio mondiale”, ricostruirlo in situ si configura come severo danno alla città, che tradisce la visione e gli obiettivi condivisi del PUG Parma2050 e le aspettative della cittadinanza più sensibile e informata. Se si intende demolire l’impianto, è bene ripensarlo fuori dal centro cittadino e non certamente vincolato, per 90 anni, all’attuale e alle eventuali future proprietà del Parma Calcio nell’area Tardini, che auspichiamo torni alle sue origini di polmone verde cittadino e centro sportivo polifunzionale aperto a tutti. Questa è la direzione verso il reale interesse della collettività ed il miglioramento della qualità della vita del quartiere Cittadella e dei quartieri limitrofi. Questo è il futuro che immaginiamo per i nostri figli e nipoti. Parma, 28 dicembre 2022

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