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Attualità Cortile San Martino / Strada Burla

Carcere, continua la protesta di 114 detenuti

Ecco cosa chiedono: dalle chiamate ai familiari agli aspiratori nei bagni

Prosegue, in questi giorni, la protesta di 114 detenuti della Sezione Alta Sicurezza all'interno del carcere parmigiano di via Burla. La mobilitazione interna, annunciata per quattro settimane dalla fine di febbraio, ha lo scopo di far luce sulle condizioni di vita delle persone all'interno del carcere. La protesta, che si sta concretizzando anche attraverso alcuni scioperi della fame a staffetta tra i detenuti, ha delle richieste ben precise. Una lista dettagliata di 25 punti è stata infatti consegnata alle autorità, tra cui anche il Garante dei Detenuti della Regione Emilia-Romagna. 

Dall'autorizzazione alle chiamate ai famigliari anche nei giorni festivi, all'inserimento dei detenuti nelle sezioni ad alta sicurezza nelle liste di abilitazione al lavoro, dagli aspiratori nei bagni alle salette per fumatori, dal miglioramento dell'assistenza sanitaria alle condizioni delle camere di pernottamento. Una lista dettagliata di fattori di disagio (25 punti) che, secondo i detenuti, "rendono il trattamento carcerario debilitante, fisicamente e psicologicamente, tanto da incidere negativamente sulla vita del detenuto e dei suoi affetti famigliari".

L'Alta Sicurezza è una sezione del carcere in cui sono riuniti tutti i condannati per reati di tipo associativo (mafia, traffico di droga), che sono sottoposti ad una sorveglianza più stretta rispetto ai detenuti comuni. I firmatari della lettera annunciano di “essere disposti ad attuare uno sciopero generale di quattro settimane, pacifico e non violento, che vede progressivamente la sospensione della spesa, del vitto giornaliero, dell’assunzione di cibo e, da ultima, la sospensione di tutte le attività lavorative e formative”.

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