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CGIL, CISL e Uil contrari alla nuova struttura per anziani a Fidenza

I sindacati compatti: "Se questo meccanismo dovesse avere luogo, si assisterebbe a una perdita di posti occupati dalle strutture più “disagiate” in termini geografici, come Zibello e Roccabianca"

L’iter per la costruzione a Fidenza di una nuova residenza privata da 100 posti rivolta agli anziani da parte di un soggetto del settore profit   prosegue e,  ancora una volta le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL unitamente alle loro federazioni del Pubblico Impiego e alle rispettive categorie dei pensionati ribadiscono la loro contrarietà all’operazione, che rischia di mettere fortemente in crisi il sistema dei servizi per anziani dell’intero Distretto di Fidenza. Qualora fosse aperta una nuova dimora, ancorché privata, non è possibile escludere la migrazione di anziani residenti a Fidenza dalle case di riposo della bassa parmense (in cui sono temporaneamente inseriti in virtù del principio di solidarietà distrettuale)  verso la nuova realtà perché alla ricerca di una soluzione più vicina, anche in termini logistici, alle proprie famiglie, pur se più onerosa in termini economici. 

Se questo meccanismo dovesse avere luogo, si assisterebbe a una perdita di posti occupati dalle strutture più “disagiate” in termini geografici, come Zibello e Roccabianca (dove c’è un gestore privato, la cooperativa Auroradomus), a Sissa o San Secondo (dove il gestore è ASP e cioè l’Azienda Pubblica  dei Servizi Alla Persona del Distretto di Fidenza) oppure a Fontanellato (in cui opera  Zenit Sociale Gruppo Proges). Meno posti occupati significa meno posti di lavoro o riduzioni dei contratti di lavoro, meno entrate per l’Azienda dei Servizi alla Persona del Distretto di Fidenza e conseguente messa in discussione degli equilibri e della sostenibilità dell’Azienda Pubblica dei Servizi alla Persona del Distretto di Fidenza, nonostante fosse stato sancito nell’accordo di programma del 2015, la sua centralità nel sistema socio-assistenziale.  Come può il nostro sistema dei servizi per gli anziani avere un futuro roseo, a queste condizioni? 

Cosa ne pensano gli amministratori tutti dei Comuni del Distretto di Fidenza e come pensano di poter contrastare l’impatto che avrà questa nuova struttura? Non da ultimo, c’è il tema delle tutele contrattuali per il personale che vi sarà impiegato: c’è la preoccupazione – non remota – che chi avrà la gestione della struttura, voglia tenersi le mani libere sul contratto collettivo da applicare ai lavoratori, magari “scegliendo” quello che garantisce maggiori risparmi e quindi, peggiori condizioni per i lavoratori. 

Quale qualità dei servizi ci può essere in assenza di un giusto e dignitoso riconoscimento del lavoro? Noi crediamo che la Politica, quella con la “P” maiuscola sia chiamata a scegliere e a determinare, con responsabilità, se il sistema dei servizi socio assistenziali, così faticosamente costruito e basato su un equilibrio solidaristico tra tutti i comuni del Distretto e i soggetti gestori – pubblici (ASP) e privati  (Cooperative Sociali) debba vivere oppure no, assumendosene, in ogni caso, le responsabilità. 

Come CGIL, CISL e UIL non legittimeremo in ogni caso lo smantellamento del sistema socio assistenziale del Distretto perchè, in ultima analisi, a pagarne le conseguenze sarebbero sempre i soggetti più fragili: gli anziani, le loro famiglie e i lavoratori.

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