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"No alla chiusura del magazzino e al licenziamento di 50 lavoratori": i facchini bloccano i camion davanti alla Number 1

I lavoratori e il sindacato Adl Cobas nella mattinata del 3 novembre davanti ai cancelli dell'azienda

Dalla mattinata di venerdì 3 novembre i lavoratori del magazzino di via Paradigna a Parma gestito dalla cooperativa Cal, a forte rischio chiusura, sono in presidio davanti ai cancelli dell'azienda Number 1 a Parma. La protesta dei facchini prevede anche il blocco dei camion in entrata e in uscita.

"Da sei settimane questi lavoratori" commenta Stefano Re dell'Adl Cobas - sono minacciati nel loro posto di lavoro. La decisione arriva da Barilla e da Number 1 che hanno deciso di spostare le merci che questi lavoratori hanno gestito per tanti anni - dalla pasta, sughi e biscotti della Barilla verso la Francia e il Belgio - in altri magazzini mettendo a rischio il posto di lavoro di 50 persone. Ci sono state diverse trattative: ci aspettavamo da Number 1 il ricollocamento dei lavoratori ma ieri hanno detto che forse ci sarà la possibilità solo per 11 di loro. Per il resto si parla di trasferimenti ad oltre 120 chilometri oppure incentivi all'esodo che non permettono ai lavoratori e alle loro famiglie di avere una vita dignitosa" 

La protesta dei lavoratori e di Adl Cobas davanti alla Number 1

Adl Cobas: "Barilla ha deciso di spostare le merci: chiude il magazzino Sac, 50 lavoratori licenziati"

"Dalla fine di settembre l'operatore logistico Number1 - si legge in una nota del sindaco Adl Cobas - ha comunicato che il principale cliente Barilla ha deciso di ridistribuire le merci verso Francia e Belgio (pasta, sughi, bakery) da altri siti, provocando la crisi occupazionale per 50 lavoratori impiegati da anni in questa attività al magazzino di via Paradigna. Una decisione arrivata proprio quando erano in corso agitazioni per il lavoro in sicurezza e la richiesta di aumenti salariali per affrontare il periodo di forte carovita. "Insomma, una sorta di serrata a fronte di legittime rivendicazioni sindacali. Un fatto gravissimo", dichiara Stefano Re dell'ADL Cobas, sindacato maggioritario tra le maestranze.

In cassa integrazione dal 25 settembre, dunque, e nonostante le richieste dei sindacati e alcune giornate di sciopero, Number1 e la cooperativa in appalto CAL hanno negato qualsiasi ripresa del lavoro o la ricollocazione negli altri numerosi magazzini presenti nel territorio.

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