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Csac e Comune insieme: la collaborazione sarà triennale

Il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma mette a disposizione il suo immenso patrimonio: sei mostre “doppie”, a Valserena e in città, nel periodo 2024-2026

Mettere lo straordinario patrimonio del Centro Studi e Archivio della Comunicazione - CSAC dell’Università di Parma a disposizione del territorio, per esposizioni “doppie” (a Valserena e in città) capaci di valorizzarlo, di farlo conoscere e di renderlo fruibile a un pubblico il più ampio possibile. È l’idea di fondo della convenzione triennale firmata dallo CSAC e dal Comune di Parma: un accordo importante che punta sulla collaborazione sinergica di CSAC, Ateneo e Comune per potenziare ulteriormente l’offerta culturale della città.

CSAC conserva materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte, Fotografia, Media, Progetto e Spettacolo. Selezionando opere da questo patrimonio, CSAC e Comune di Parma realizzeranno nel triennio 2024-2026 sei eventi espositivi, tre nella sede CSAC all’Abbazia di Valserena e tre in uno spazio espositivo del Comune, per proporre una riflessione sulla storia recente. Le mostre avranno come elemento generatore le opere e i documenti selezionati dalle collezioni CSAC e cercheranno di gettar luce non solo sui grandi temi del dibattito culturale del periodo individuato ma anche sulle dinamiche sociali e politiche, le trasformazioni dei linguaggi della comunicazione e i rapporti complessi e biunivoci tra arte e industria, progettazione e cultura di massa, documento e narrazione.

Uno degli obiettivi del progetto è infatti quello di avvicinare il pubblico a temi ed espressioni tradizionalmente considerati lontani e “di nicchia”, strutturando le esposizioni e i cataloghi per ambiti tematici coerenti e lineari, semplificando i linguaggi e le modalità di visita.

Per ogni annualità si prevede l’allestimento in contemporanea di due mostre, strettamente legate tra loro ma che potranno essere visitate anche indipendentemente l’una dall’altra. La progettazione, il catalogo e la comunicazione saranno impostati nell’ottica di un’unica esposizione su due sedi.

Le mostre saranno corredate da laboratori didattici ed eventi collaterali per le scuole e per il pubblico in genere.

“Si tratta di un accordo importante al quale teniamo molto – osserva il Rettore dell’Università di Parma Paolo Martelli -. Lo CSAC è una realtà assolutamente unica e quello che racchiude è un autentico tesoro, in gran parte ancora poco conosciuto al grande pubblico. Questo progetto con il Comune è un’opportunità di valorizzazione e di divulgazione molto significativa, e l’idea di realizzare mostre doppie, a Valserena e in città, credo costituisca uno spunto vincente. Da parte nostra un grande ringraziamento al Comune per la sua sensibilità e la sua attenzione nei confronti di una struttura che ha davvero tantissimo da offrire”.

“La relazione che abbiamo immaginato tra CSAC e Assessorato alla Cultura si evidenzierà con il dialogo e la reciproca valorizzazione che, ogni anno, due mostre contemporanee nelle due sedi coinvolte riusciranno a strutturare”, commenta il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Lorenzo Lavagetto. “Si tratta di un’iniziativa che porterà in centro storico esposizioni frutto di studi e ricerche che possono spaziare all’interno di straordinarie collezioni di arte, fotografie, disegni di architettura, design, moda e grafica dell’Archivio dedicato alla comunicazione visiva che per ricchezza e articolazione non ha eguali al mondo in ambito accademico ed è una esclusiva e preziosa realtà della città”.

“Sono certa che la collaborazione con il Comune, una sfida per noi impegnativa ma molto stimolante, rappresenterà per entrambe le istituzioni un momento importante e gratificante, in grado di valorizzare il patrimonio custodito sul territorio e le competenze attive a Parma”, aggiunge la Direttrice dello CSAC Cristina Casero.

Prima tappa del progetto triennale è la mostra Visioni (im)possibili, che sarà allestita in parte a Palazzo Pigorini e in parte all’Abbazia di Valserena. Venerdì 19 gennaio alle 18 l’inaugurazione a Palazzo Pigorini, sabato 20 alle 11 a Valserena.

Visioni (im)possibili sarà dedicata agli anni Sessanta, primo atto di un trittico che nelle altre due annualità sarà focalizzato rispettivamente sugli anni Settanta e Ottanta.

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