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Festival Verdi, si ritorna ai numeri pre-covid: 15mila spettatori per 875 mila euro di incasso

Anna Meo, direttore generale della Fondazione Teatro Regio e direttore artistico del Festival: "Non abbiamo mai rinunciato a mettere in cantiere e realizzare progetti e sviluppare strategie per attraversare quel presente tanto frustrante"

Oltre 15.000 spettatori per il Festival Verdi e 14.000 per Verdi Off, un incasso pari a € 875.860 e un indice SROI (Social Return On Investment) pari al 3,1 - il più alto nella storia del Festival: sono questi alcuni dei numeri del report del XXII Festival Verdi, consultabile su teatroregioparma.it. Il Festival Verdi ha accolto 15.787 spettatori e Verdi Off 2.555 spettatori (per gli appuntamenti con biglietti offerti da Opem) per un totale di 18.342 spettatori, provenienti per il 59% circa dal territorio. I biglietti sono stati acquistati per il 75% alla biglietteria e online per il restante 25% alla biglietteria del Teatro.

I dati raccolti, frutto del lavoro di monitoraggio e di analisi dell’Osservatorio permanente istituito dal Teatro Regio in collaborazione con l’Università di Parma, e con BIP. Business Integration Partners, restituiscono il ritratto di un’edizione che segna in maniera decisiva il ritorno del Festival ai livelli pre-pandemici, dando conferma della sua attrattività, come testimonia l’incremento delle presenze di pubblico straniero, quasi assente negli ultimi due anni, della sua solidità, anche in termini di reputazione, e dell’impatto positivo sul territorio e sulla comunità, in termini economici e sociali.

“Si conferma qui, ancora una volta – dichiara Anna Maria Meo, Direttore generale Teatro Regio di Parma e Direttore artistico del Festival Verdi 2022 “che un lavoro serio, costante e rigoroso come quello fatto dal Teatro Regio di Parma in questi anni, non solo consente di reagire ad eventi avversi di portata epocale investendo sulla progettualità ma fa sì che, appena si registri un’inversione di tendenza, l’Istituzione si faccia trovare pronta a cogliere ogni opportunità per valorizzare quell’onda tanto attesa di ripresa. Ed è proprio questo che è accaduto al Teatro Regio che, pur soffrendo moltissimo come tutte le Istituzioni culturali gli esiti della pandemia, non ha mai rinunciato a mettere in cantiere e realizzare progetti e sviluppare strategie per attraversare quel presente tanto frustrante immaginando di poter al più presto ricominciare a crescere. Ecco, io credo che da questo si generi quel dato numerico: un magnifico 3,1 di SROI che ci fa superare il pur lusinghiero dato del 2019 e ci fa saltare la barriera del 3, a testimonianza di uno slancio e di una prontezza nel cogliere questa nuova occasione che ci è stata data per dimostrare che siamo in grado di produrre mettendo al centro la qualità, senza perdere di vista l’obiettivo di redistribuire al territorio quei dividendi materiali e immateriali che la comunità attende e a cui ha diritto”.

"Il XXII Festival Verdi può dirsi il Festival delle conferme - dichiara Michele Guerra, Presidente della Fondazione Teatro Regio di Parma. "I risultati ci dimostrano infatti che il Festival Verdi ha sviluppato un metodo di lavoro in grado di conciliare rigore scientifico, sostenibilità economica e qualità artistica. Dopo due anni segnati dalla pandemia, durante i quali il Teatro Regio ha saputo non rinunciare alla sua missione non solo culturale, ma anche sociale, il Festival ha finalmente potuto vedere il ritorno del pubblico straniero, un aumento di presenze e incassi, un impatto sul territorio che si conferma, economicamente, il più importante di sempre. Tutti elementi che confermano che il percorso segnato è quello giusto e mi consente di nuovo di ringraziare Anna Maria Meo per il lavoro svolto a vantaggio della nostra città nei suoi anni da Direttrice generale del Teatro".

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