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Green pass per lavorare, parmigiani divisi: "Crea discriminazione! No, è essenziale per evitare il contagio"

Abbiamo interpellato cittadini e cittadine sul tema del certificato verde: l'obbligo scatta da venerdì. Tensione alle stelle e c'è chi invoca lo sciopero permanente: "Dal 15 ottobre non andrò al lavoro per protesta"

Parmigiani divisi sull'obbligo del certificato verde per andare al lavoro. Il Green pass sarà obbligatorio per tutti i luoghi di lavoro a partire da venerdì 15 ottobre. Il provvedimento - approvato tramite un decreto e regolamentato anche grazie alle linee guida per quanto riguarda il settore pubblico - sta facendo discutere e sta creando situazione di estrema tensione. Cosa ne pensano i parmigiani e le parmigiane? Abbiamo interpellato circa 50 lavoratori - del settore pubblico e privati. Il responso da conto di una divisione netta, la stessa presente in altre aree del Paese, che sta infuocando le manifestazioni nei vari territori. Nella serata di ieri, martedì 12 ottobre, anche a Parma si è svolta la manifestazione dei cittadini contro il Green pass.

"Siamo assolutamente contrati al Green pass per accedere al lavoro: è una discriminazione bella e buona. Io credo che non mi presenterò al lavoro a partire da venerdì 15 ottbre. So che potranno esserci conseguenze ma non mi importa: non sono vaccinato e non intendo farlo". E' questa la voce di un lavoratore del settore privato, che ha preso una posizione netta contro il certificato verde. Come lui anche altre persone presenti in piazza. Una donna di circa 50 anni sottolinea che "legare la presenza al lavoro al Green pass è discriminatorio ed è un comportamento che andrebbe sanzionato. Lo dice la nostra Costituzione. Io mi sento libera e non mi faccio intimidire da queste manovre politiche. Non possono licenziarmi: io andrò al lavoro senza Green pass: vediamo cosa succederà". Non è solo quello privato il settore in cui molti lavoratori stanno protestando contro il decreto: "Io lavoro nel settore pubblico e rischio grosso: alla fine sarò costretto a fare il tampone ma solo per poter andare sul posto di lavoro: sarò obbligato a farlo ma non è giusto" rincara la dose un giovane di circa 30 anni. 

Il fronte del No al Green pass è compatto ma sono tanti altri i cittadini - tra quelli che abbiamo intervistato - che sono a favore del provvedimento. "E' di buon senso, io sono vaccinato e ho il Green pass, non è un problema. Anzi, credo che tutti dovrebbero sottostare a queste regole elementari. Il certificato è semplicemente la prova che hai fatto il vaccino e che quindi non sei pericoloso per le altre persone". Della stessa opinione anche una giovane lavoratrice precaria: "Il problema è un altro, non certo il Green pass: è la perdita dei posti di lavoro, i licenziamenti e i datori di lavoro che non fanno contratti a tempo indeterminato. Si lavora solo con le agenzie: io non riesco a mantenere la famiglia così. Ci vuole il Green pass? Bene, signori i problemi sono altri e non li vedere. E' questo il mio appello ai No Vax". 

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