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L'ex allenatore del Parma Malesani a Fidenza Village con i suoi vini: "Di Parma ricordi bellissimi"

Lasciato il calcio, Malesani nel 2003 ha fondato in Valpolicella la cantina “La Giuva”, da poco venduta a Signorvino, società del Gruppo Calzedonia. Durante la cena al Village ha incontrato amici, tifosi e giornalisti: "Servono sette anni per ottenere una bottiglia di Amarone. In un bicchiere di vino c’è la storia di chi lo ha" prodotto>>

L’ex allenatore del Parma <Malesani partecipato, in veste di produttore di vino, ad una serata con oltre settanta persone venute per incontrarlo e assaggiare il suo prodotto. Durante la cena i vini della cantina “La Giuva”, dai nomi delle figlie Giulia e Valentina, chiamati “Valpo” (Valpolicella), “Rientro” (Valpolicella Superiore) e “L’Amarone” sono stati abbinati a Proscitto di Parma 24 mesi, risotto all’Amarone e guancia di maiale, menù completato da torta
sbrisolona e crema chantilly. "Sono felice di essere in mezzo a tanta gente di Parma-ha detto l’ex mister- senza Parma non avrei avuto la possibilità di farmi una cantina e Parma è stata fonte di ispirazione per la sua realizzazione. L’anno della vittoria della Coppa Uefa, ero a cena in un
ristorante a Bordeaux, ho bevuto un bicchiere e li ho pensato di diventare produttore. Dentro un bicchiere di vino c’è la storia di chi lo produce. Per “L’Amarone”, dalla vendemmia passano sette anni prima di vendere una bottaglia. Pensate quanta vita c’è dentro, gustatevi il bicchiere sapendo
che dentro c’è la qualità di tutti quelli che hanno contribuito a produrlo" 

TRE COPPE IN CENTO GIORNI CON IL PARMA

A margine della degustazione, l’ex allenatore si è intrattenuto con tifosi e giornalisti parlando degli anni con risultati da record al Parma: "Ho ricordi bellissimi perché mi sono realizzato in maniera piena come allenatore e auguro a tutti i ragazzi che intraprendono questa carriera di raggiungere
quei risultati. Non potrei ricordare una città in maniera migliore di Parma. La chiave del successo fu avere una grande società con grandi giocatori, perché più sali più l’allenatore conta meno, ma certo anche merito di qualche idea buona di calcio che avevo. Oggi non lo seguo ma una sera in tv
ho visto il Parma di Pecchia e mi sembra una squadra ben organizzata. La mia vita adesso è cambiata e vivo quello che ho perso da allenatore perché quando alleni, qualcosa perdi nella vita"

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