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L'INTERVISTA

'Il vento soffia dove vuole', il film arriva a Parma. Marco Righi: "Cercate di abbandonarvi alla visione e mettervi in ascolto"

Intervista al regista della nuova pellicola nella nostra città dal 2 al 6 marzo a Colonne 28  

Girato in tre settimane nel maggio 2022 con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film Commission, l’opera seconda del quarantenne emiliano Marco Righi “Il vento soffia dove vuole” è prodotta da Obiettivo Cinema. Il film è a Parma dal 2 al 6 marzo a Colonne 28. Al termine della proiezione del film, a Colonne28, in data 6 marzo il regista Marco Righi dialogherà con Gianpaolo Bigoli (regista e produttore Wendy Film).

Bigoli dal 2006 ha lavorato come autore e regista collaborando con diverse case di produzione indipendenti. Nel 2008 insieme al suo socio Anapì Stori ha fondato la casa di produzione Wendy Film. Ha realizzato diversi film-documentari e reportage internazionali in zone sensibili come: Bosnia, Nepal, Congo e Palestina.

“Il vento soffia dove vuole” è stato presentato lo scorso luglio in Concorso a Karlovy Vary, il festival più prestigioso dell’Europa centrale e orientale. Successivamente, è entrato nelle selezioni ufficiali di Thessaloniki (la rassegna più importante di tutta la Grecia), Mannheim-Heidelberg (tra i festival internazionali, il settimo festival più antico del mondo) e Porretta Cinema (giunto alla sua ventiduesima edizione). È stato inoltre acquisito al Festival di Cannes 2023 da TVCO per la distribuzione dei diritti internazionali.

Ecco la nostra intervista al regista Marco Righi. 

Dopo 'I giorni della vendemmia' com'è nata l'idea di affrontare il tema del Sacro, seppur in una dimensione privata e intima? 

"È nata da diversi elementi che si sono andati “intersecando” tra loro, come un puzzle che si va mano a mano componendo: un fatto di cronaca locale (che mi ha coinvolto da lettore per diversi mesi), il vissuto – la mia educazione cattolica – e da letture e visioni che hanno tentato di esplorare proprio questa sfera del sacro e mi hanno influenzato".

Elia e Antimo: quali sono le differenze e le vicinanze tra i due personaggi? 

"Sono due personaggi che hanno alcune cose in comune, in effetti: sono entrambi molto radicati alla loro terra, che è anche la mia. Elia è più giovane, quello su di lui era un film sulla scoperta, mentre Antimo è invece più consapevole. Elia tanta di comprendere la “propria strada” in quel fine estate dei primi anni Ottanta, liberandosi dalle costrizioni familiari e dai loro miti. Antimo ha le idee più chiare: Dio è il suo punto d’arrivo". 

La scelta 'radicale' di avere come obiettivo Dio, non è usuale nella nostra contemporaneità, quali sono gli aspetti interiori che intende esplorare attraverso la macchina da presa? 

"Il desiderio, la colpa, la salvezza. La fede nell’esperienza terrena dell’uomo, l’atto del credere, prima ancora del Credo religioso. La crisi, l’ossessione e la catarsi dell'individuo di fronte alle domande ataviche che ci poniamo tutti sulla nostra stessa esistenza".

Dopo il successo de 'I giorni della vendemmia' cosa si aspetta da questa nuova opera? 

"Difficile dirlo… penso che questo secondo lungometraggio sia più radicale della mia opera prima. Al contempo, lo trovo un film decisamente più maturo, su diversi aspetti; non solo tecnici (che mi importano fino a un certo punto). Sicuramente ha una struttura distante dalla narrazione contemporanea, soprattutto del cinema italiano attuale. Bisogna abbandonarsi alla visione, mettersi in ascolto. Spero che possa esserci questa disponibilità – e curiosità – da parte dello spettatore".

Da 'I Giorni della Vendemmia a 'Il vento soffia dove vuole' 

A dodici anni di distanza dall’uscita della sua opera prima, “I giorni della vendemmia” (avvenne il 24 febbraio del 2012), il nuovo film di Righi ne continua idealmente la linea produttiva. Un piccolo film, un cast ridotto* e una sceneggiatura che procede non tanto per azioni, ma in virtù dei sentimenti dei protagonisti e delle relazioni che si instaurano tra di loro. La scrittura è lineare e arriva a sondare zone oscure e melmose dell’inconscio con interrogativi eterni su Dio, il peccato, la morte, la responsabilità delle proprie azioni. “Il vento soffia dove vuole” è un racconto di invenzione che esplora i temi del sacro. Attraverso le vicende di Antimo e dei personaggi che lo circondano, il film pone gli spettatori di fronte a un evento misterioso e a una scelta radicale, lasciando loro la libertà di interpretare l’uno e l’altro secondo la propria sensibilità.

*Tra gli interpreti: Jacopo Olmo Antinori nella parte di Antimo (protagonista del film), Fiorenzo Mattu nella parte di Lazzaro, Yile Yara Vianello nella parte di Marta (sorella di Antimo), Gaja Masciale nella parte di Miriam (fidanzata di Antimo), Andrea Bruschi nella parte del papà di Antimo, Fausto Paravidino nella parte di Don Duilio.

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