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Palestina, gli studenti occupano il chiostro di Lettere: "No alla collaborazione con Iren e l'azienda israeliana Mekorot"

Le richiesta riguardano in particolare la "cessazione di ogni rapporto con le aziende che fanno profitti all’interno del mercato del fossile"

Gli studenti e le studentesse di Ecologia Politica hanno occupato, nella mattinata di lunedì 20 novembre, il chiostro di Lettere in Via D’Azeglio 85 in solidarietà alla popolazione palestinese e per contestare alcune scelte dell'Università di Parma. Le richieste riguardano in particolare la "cessazione di ogni rapporto con le aziende che fanno profitti all’interno del mercato del fossile".

"Pensiamo che in questi giorni sia più che mai fondamentale - sottolineano i ragazzi e le ragazze in occupazione - analizzare questi rapporti anche per comprendere a fondo il conflitto Israelo-palestinese e l’occupazione israeliana della Palestina" 

Gli studenti: "No alla collaborazione dell'Università di Parma con Iren, che collabora con l'azienda israeliana Mekorot"

“Siamo studentesse e studenti delle Università Italiane - si legge in una nota. Siamo natǝ e cresciutǝ in un mondo fatto di crisi e ci troviamo oggi davanti ad uno spaventoso collasso generale. Le temperature estreme, la siccità e i sempre più frequenti eventi meteorologici disastrosi ci colpiscono oggi più che mai, trovandoci spesso impreparati ad affrontarli, senza possibilità di difenderci e senza l’aiuto necessario a superarli.

Un’ennesima linea di faglia si è aperta in Medio Oriente, come conseguenza della sordità che ha avuto l’occidente davanti a decenni di lento genocidio del popolo palestinese. Oggi, assistendo al più grande sterminio di civili della storia recente messo in atto da Israele, non riusciamo più ad ignorare né a tacere il nostro dissenso. In Italia l'economia del fossile e della guerra è incarnata da soggetti come Leonardo e Thales, Eni e Snam, che partecipano alla filiera della devastazione, fondando il proprio business sulla produzione di energia fossile e armamenti. 

Puntando il nostro sguardo su Parma, alcuni di questi soggetti sono coinvolti a vario titolo nelle attività dell’Ateneo. In particolare, ci sembra doveroso concentrarci su Iren, la multiutility che rifornisce di gas tutta la nostra città. Oltre ad aver aumentato i propri ricavi grazie all’aumento di prezzo delle nostre bollette, arrivando a guadagnare 8 miliardi nell’ultimo anno, ha recentemente stretto accordi con l’azienda israeliana Mekorot, la stessa che da decenni utilizza l’approvvigionamento di acqua come arma di ricatto per la popolazione palestinese e che nell’ultimo mese sta facendo morire di sete la popolazione di Gaza su ordine di Netanyahu" 

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