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Piove nelle aule del Campus, l'Udu: "Garantire l'incolumità di studenti e studentesse"

L'intensa precipitazione che ha colpito Parma nella mattinata del 25 luglio ha causato danni alle strutture dell'Università di Parma

L'abbondante  precipitazione di ieri, martedì 25 luglio, ha causato danni notevoli ad alcune aule dell'Università di Parma. Al Campus, nel quadrante sud della città, si sono registrate delle infiltrazioni all'interno degli edifici universitari, specie nel dipartimento di Chimica e all'interno della Biblioteca Paolotti, compromettendo temporaneamente la normale attività. Non si sono verificati feriti o danni gravi agli spazi comuni dell’ateneo o agli studenti all’interno delle strutture. Intanto, da ambienti vicini a Udu, filtra che i dottorandi stiano ipotizzando di scioperare nei prossimi giorni.

Un’enorme quantità di acqua si è riversata sopra i tavoli e sopra i libri delle rispettive strutture, fa sapere l'Udu. "Il personale di manutenzione è stato rapidamente allertato dai rappresentanti degli studenti e studentesse - si legge nella nota diffusa dall'Unione degli universitari di Parma -. L’Università dice di aver svolto i consueti lavori di manutenzione, senza però nominare nella fattispecie i plessi indicati dai rappresentanti". "Da anni cerchiamo di far notare all’Ateneo di Parma gli ingenti interventi che dovrebbero essere intrapresi per poter garantire l’incolumità di studenti e studentesse che vivono quotidianamente l’università, eppure spesso riceviamo segnalazioni di soffitti cadenti o di gocce d’acqua che testimoniano un avanzato deperimento dell’infrastruttura universitaria". Dichiara Lorenzo Tanchis, coordinatore di UDU Parma e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo. “Da tempo ci stiamo mobilitando attraverso molte mozioni nel Consiglio degli Studenti per cercare di far fronte alla situazione”  conclude Tanchis.

"Non possiamo continuare così, la situazione peggiorerà di giorno in giorno, i cambiamenti climatici porteranno sempre più contingenze di questo tipo, l’Università di Parma, come tutte le altre Università, dovrebbe potenziare le proprie strutture per fare in modo che gli studenti e le studentesse possano vivere in ambienti adeguati e sicuri. Non possiamo pretendere che i giovani e le giovani partano in cerca di un futuro e arrivino in un posto che non mette la loro incolumità al primo posto” Dichiara Antonio Cento, Capogruppo UDU nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.

"La situazione nel plesso chimico degenera ogni anno sempre di più" dichiara Davide Dell'Accantera, ex rappresentante dei dottorandi in Dipartimento SCVSA e ex rappresentante in nucleo di valutazione. "Il plesso chimico si è rivelato spesso troppo freddo d'inverno (arrivando a 12 gradi durante le ore di lavoro) e troppo caldo d'estate (32-33 gradi al secondo piano dell'edificio) rendendo difficile il lavoro a ricercatori e dottorandi. Il cambiamento climatico sta peggiorando la situazione portando a fenomeni come quelli del 25 Luglio, potenzialmente pericolosi per gli studenti che frequentano il plesso".

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