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"Cambiati sette appalti in undici anni", sciopero dei lavoratori della Citterio: presidio davanti ai cancelli

Gli addetti e le addette della cooperativa Coopservice hanno incrociato le braccia per 8 ore dopo l'annuncio dell'ennesimo cambio di appalto. L'astensione dal lavoro è stata proclamata da Flai Cgil e Uila Uil

Hanno incrociato le braccia per 8 ore della giornata di lunedì 22 gennaio, i lavoratori della cooperativa Cooopservice di Reggio Emilia, che ha in appalto diverse lavorazioni all'interno dello stabilimento Cittero di Felino. Ed è proprio la questione dei continui cambiamenti di appalto una delle principali motivazioni della proclamazione dello stato di agitazione e dello sciopero da parte da Flai Cgil e Uila Uil. Nella mattinata di oggi lavoratori e le lavoratrici, impiegati all'interno dello stabilimento di Poggio Sant'Ilario, nel comune di Felino, hanno dato vita ad un presidio davanti ai cancelli dell'azienda.

"Dopo i numerosi cambi di appalto - ben sette cambi in undici anni - nello stabilimento Cittero ad ogni subentro i lavoratori e le lavoratrici hanno visto sottrarsi diritti e salario, peggiorando significativamente le loro condizioni lavorative". Oltre a questo i lavoratori e i sindacati protestano per "l'organizzazione e i ritmi di lavoro insostenibili" oltre che per ottenere il "riconoscimento del rapporto di lavoro in capo alla committenza". 

I lavoratori e le lavoratrici in presidio all'alba

Tra i circa 180 lavoratori e lavoratrici impiegati all'interno dello stabilimento della storica azienda del settore alimentare che si occupa della produzione di salumi, prosciutti e affettati, circa una novantina sarebbero inquadrati all'interno della cooperativa in appalto e non assunti direttamente dalla Citterio. Gli addetti e le addette si occupano di tutte le fasi della lavorazione dei salumi, dal disosso alle altre mansioni, dal raffreddamento alla rifilatura, fino alla sugnatura. Se il contratto di lavoro applicato in entrambi i casi è quello degli alimentaristi, ovvero il CCNL Industria Alimentare, ma ci sarebbero differenze di trattamento economico. "Si parla di circa 3 mila, 3 mila e 500 euro di differenza, come importo lordo all'anno" fanno sapere i sindacalisti "tra un contratto e l'altro". 

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