rotate-mobile
Attualità Langhirano

Torrechiara, domenica 15 la protesta contro il prosciuttificio: "No alla cementificazione alle falde del castello"

Il comitato organizzatore: " Il castello di Torrechiara è un bene storico comune, è quindi nell'interesse collettivo che chiediamo esplicitamente al Sindaco e alla giunta di Langhirano di promuovere un incontro pubblico di presentazione del progetto, che per ora non è stato reso pubblico"

Domenica 15 gennaio si terrà la manifestazione “Salviamo Torrechiara da un brutto film”. L'iniziativa è promossa da: Comitato insieme per Pilastro-Arola-Calicella, Legambiente, WWF Parma, ADA, Natour biowatching, Federazione Pro Natura, Europa Verde, Possibile, Associazione Parma Città Pubblica, Associazione Comuni Virtuosi, Parma Etica, Parma Sostenibile. 

"La manifestazione di domenica a Torrechiara  si legge in una nota - sarà allegra, civile e, in totale trasparenza, trasmetterà serenità ed elementi proattivi agli enti preposti alla valutazione del progetto di prosciuttificio da costruire alle falde del castello. In tal senso vogliamo rassicurare il direttore dell’Upi e gli estensori della lettera, questa sì sconcertante e irriguardosa, inviata a numerosi rappresentanti istituzionali. Siamo anche noi, con ammirevole tenacia, attaccati al territorio ed è proprio per questo che siamo naturalmente preoccupati per l’invasiva intromissione di una cementificazione in un luogo come Torrechiara che deve godere della massima tutela ambientale e culturale, come peraltro giustamente richiamato nella lettera citata.

Ci auguriamo che, in un contesto generale de-ideologizzato, dove sempre più spesso le aziende abbinano l’attività produttiva alla responsabilità sociale d’impresa, e si richiamano alla sostenibilità ambientale, vi sia qualcuno attento alla preservazione del territorio agricolo, presupposto e
fondamento dell’eccellenza del made in Italy agroalimentare. La lettera dell’Upi se non altro ha alzato il velo sul secondo progetto per uno stabilimento di prosciutti nella zona di Torrechiara che stava avanzando nel silenzio generale.

A parere degli organizzatori la decisione dell’Amministrazione Comunale di Langhirano di sottacere il procedimento è molto grave. A differenza del primo progetto, bocciato dalla Conferenza dei Servizi, del nuovo progetto non è disponibile pubblicamente nessuna informazione. I cittadini sembrano essere tenuti all’oscuro deliberatamente. 

Il progetto della ditta Fratelli Galloni spa è stato depositato in dicembre, ma i politici che amministrano Langhirano hanno scelto una via procedimentale opposta al primo caso: tenere riservato il progetto, mostrandolo esclusivamente agli Enti che dovranno esprimere un loro parere entro i termini, nella modalità della Conferenza dei Servizi asincrona. Tale modalità prevede che gli enti coinvolti dovranno mandare unicamente un parere scritto e non si terrà alcuna riunione collegiale. Inoltre, non è ben noto nemmeno il termine, che sembra sarà nella prossima settimana. Riteniamo la scelta di non informare i cittadini come la tomba della democrazia, della libertà e del vivere una comunità in modo partecipato. Il castello di Torrechiara è un bene storico comune, è quindi nell'interesse collettivo che chiediamo esplicitamente al Sindaco e alla giunta di Langhirano di promuovere un incontro pubblico di presentazione del progetto, dando voce anche ai pareri contrari. In alternativa, chiediamo che gli elaborati tecnici e progettuali siano resi noti quanto prima tramite il sito web del Comune.

Tuttavia le voci circolano e qualcosa si è venuto a sapere: sembra che il nuovo stabilimento proposto dovrebbe occupare una superficie di circa 5mila mq, che sorgerebbe nel terreno agricolo ad Arola, prospiciente la rotatoria di congiunzione tra strada provinciale e la tangenziale. Il nuovo stabilimento sarebbe dedicato al confezionamento di pre-affettato, ossia le vaschette di salume, ma forse includerà anche una area dedicata alla stagionatura. Se possibile, il nuovo fabbricato avrà una vista ancora più diretta sul castello di Torrechiara, che probabilmente è il vero scopo di questo insediamento e il motivo dell'insistenza. 

Per costruire un’attività industriale su terreno agricolo è necessaria una variante urbanistica, e questa volta sembra che la richiesta venga fatta in base al dpr 160/2010 e non più facendo ricorso all’art 53 della legge regionale 24/17. Rispetto a quanto emerso, e senza la possibilità di verificare in modo puntuale il progetto, a parere degli organizzatori rimangono inalterati tutti i motivi ostativi principali che già hanno portato al diniego del primo progetto: ossia consumo di suolo fuori da ogni pianificazione normativa e infrazione del principio del consumo di suolo zero; presenza di altre aree vicine a destinazione produttiva e/o di fabbricati oggetto di possibile rigenerazione urbana; vincolo paesaggistico a tutela di Torrechiara vigente dal 1976.

Concedere la deroga alla ditta Fratelli Galloni spa nell’area di Torrechiara, una piana che ricordiamo è priva di stabilimenti produttivi, vorrebbe dire creare un clamoroso precedente e aprire un portone a nuovi insediamenti di chiunque faccia richiesta, con effetti di speculazione fondiaria
non indifferente, con la compromissione definitiva del paesaggio che è parte integrante dell’incanto del castello di Torrechiara. 

Ben venga l’investimento della ditta Fratelli Galloni spa, ma questo deve rientrare nei termini della pianificazione urbanistica. Inoltre il nuovo PUG di Langhirano dovrà essere approvato entro fine 2023 ed in quella sede debbono essere individuate e circoscritte le aree produttive con il limite del
consumo di suolo al 3% previsto dalla legge regionale. Comprendiamo la frustrazione della ditta Galloni, ma l’asserito impegno a favore della sostenibilità oggi deve tenere in primo piano la necessità di operare prioritariamente in termini di rigenerazione urbana.

Diversamente, l’insistere nel desiderio di impiantare un insediamento produttivo in zona vincolata paesaggisticamente, e nel consumare suolo naturale che è risorsa limitata e prezioso indicatore di biodiversità, di tutela idro-geologica e di assorbimento di anidride carbonica, equivale a un atto di
alterazione del territorio con conseguenze sul clima. Nessuna opera di mitigazione potrà compensare la perdita di reputazione che questo intervento
determinerà presso la comunità. Il cambio di sensibilità generale da quando Greta Thunberg ha cominciato lo sciopero per il clima, nell’agosto 2018, ha visto aumentare di molto la consapevolezza di quanto sia pericolosa la crisi climatica, presso l'opinione pubblica. 

In Italia i decisori politici non hanno ancora intrapreso la strada di una convinto adattamento e contrasto al surriscaldamento globale, ma l’assenza di neve e la temperatura primaverile di questo caldo gennaio sono dati reali. Come ormai noto la prima azione di contrasto alla crisi climatica è
smettere subito di cementificare suolo vergine. Altre azioni di presunta sostenibilità a parole non risul Non meno importante ovviamente il valore paesaggistico e storico dell'area di Torrechiara, che rappresenta, oltre ad un motivo di pregio e simbolo di appartenenza per tutto il territorio, anche un richiamo per un altro settore economico, quello del turismo. Rispetto a questo tema, confidiamo in una corretta ed indipendente valutazione" 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Torrechiara, domenica 15 la protesta contro il prosciuttificio: "No alla cementificazione alle falde del castello"

ParmaToday è in caricamento