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LA TESTIMONIANZA / Salsomaggiore Terme / Via Trento, 17

Il delitto di Salso: "Abbiamo sentito le urla, lei colpita alla testa in strada e poi il figlio correre verso casa"

Le testimonianze di chi ha assistito all'aggressione

Prima il litigio in strada, poi l'aggressione a colpi di mazza da cricket. Aveva ancora un anelito di vita, Kumari Meena, quando è stata trascinata in casa dove, molto probabilmente, ha perso la vita per colpa della violenza bieca del marito che l'ha colpita violentemente alla testa. Troppo gravi le ferite. A nulla è valso il tentativo di una giovane donna carabiniere libera dal servizio, intervenuta alla richiesta della vittima. È riuscita a fermare l'aggressore ma non c'era più nulla da fare. Intorno alle 9 di stamattina, martedì 28 novembre, Via Trento 17 si è trasformata nella sua trappola mortale, un nascondiglio che conosceva benissimo ma che non le ha lasciato via di scampo. Una via stretta che dà sulla strada principale della città termale, costeggiata da casette a destra e a sinistra.

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È uno dei quartieri multietnici di Salso, dove si concentra una popolazione variegata. La città è sconvolta da una tragedia annunciata, a quanto pare. "Litigavano da anni - racconta a ParmaToday.it una ragazza che lavora in un salone di bellezza attiguo - ma mai avremmo pensato a una fine tragica. Lei la conoscevamo bene: bravissima persona, puliva e faceva da mangiare, accudiva i nipoti perché i suoi figli lavoravano. Lui nonno perfetto: passeggiava sempre con il cane, accompagnava i bimbi con la bici, li portava a scuola". La tranquillità di Salsomaggiore è stata scossa dall'ennesimo femminicidio, consumatosi qualche ora dopo la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.

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Facce incredule e sgomente, sguardi che si incrociano in cerca di un perché. Sul posto i carabinieri si occupano dei rilievi del caso. "Io stavo fumando - ha spiegato una ragazza - quando ho sentito delle urla, pensavo fossero dei ragazzini della scuola. Siamo entrate ma abbiamo visto il figlio della signora correre verso la sua abitazione. Era abbastanza preoccupato". L'allarme lo ha dato il titolare dell'albergo Edera, a qualche metro dalla casa dove si è consumato il delitto. "Hanno prima litigato in strada, è stata colpita alla testa ed è stata trascinata dentro casa - continua la ragazza -. Anni fa lui aveva detto di volersi suicidare, evidentemente c'era qualche problema. Hanno tre figlie femmine e un maschio". Che adesso attendono di sapere come sono andate le cose. Il presunto assassino, il marito, è già in caserma.  

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