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OPERAZIONE LEONIDA / Noceto

Denaro, buoni benzina, biglietti e festini con escort: indagati tre militari a Noceto

Alcuni dei vertici dell'Agenzia Industria Difesa di Parma sospesi dal servizio

L'indagine "Leonida" della Procura di Reggio Emilia scuote anche "l'Aid", l'agenzia del ministero della Difesa che opera in vari campi legati alle forniture militari, tra cui la cosiddetta "demilitarizzazione", cioè lo smaltimento di bossoli di proiettili obsoleti e altri residuati bellici. Proprio a quest'ultima attività è deputato lo stabilimento di Noceto, in provincia di Parma, i cui vertici sono accusati di aver affidato ad un imprenditore di Reggio Emilia del settore dei rifiuti svariate commesse pubbliche, per un totale di 650.000 a partire dall'aprile del 2023 fino allo scorso gennaio. Gli affidamenti, secondo la Procura reggiana, sarebbero avvenuti in maniera diretta, evitando con diversi stratagemmi le previste gare pubbliche, in cambio di somme di denaro, buoni benzina, biglietti delle partite di calcio, oggetti di design, contratti di lavoro, festini con escort e soggiorni da favola in hotel e ville di lusso in Versilia e Sardegna.

Benefit che Enrico Benedetti, presidente dell'azienda Ecologia Soluzioni Amabiente (Esa) di Bibbiano, avrebbe -per l'accusa- elargito non solo alle figure apicali dell'agenzia militare, ma ad una serie di funzionari di società municipalizzate attive nel campo dei servizi ambientali (tra cui una toscana che fa parte del gruppo Iren, ndr) sparse in nove province di tutta Italia. In tutto sono 14 le persone indagate. Per Benedetti, accusato di corruzione e sfruttamento della prostituzione, sono stati disposti gli arresti domiciliari. I graduati dell'Agenzia Industrie Difesa coinvolti sono invece il brigadiere generale Giulio Botto, ufficiale coordinatore delle unità produttive del munizionamento dello stabilimento di Noceto (che ha anche diretto dal 2015 fino all'aprile del 2020) e il colonnello dell'esercito Luca Corrieri, dal 2020 al settembre 2023 direttore dello stabilimento "ripristini e recupero" del munzionamento del sito parmense.

I due sono stati sopspesi dal pubblico ufficio per otto mesi. Sospeso invece per un anno l'ingegnere Luigi Brindisi, impiegato civile sempre a Noceto, responsabile dell'impianto di termodistruzione e capo del nucleo tecnico dell'ufficio programmazione della produzione. Il procuratore capo di Reggio Calogero Gaetano Paci parla di un "desolante e devastante quadro di mercimonio dell'attività di questi pubblici ufficiali che ad un certo punto finiscono per asservirsi ai desiderata e alle esigenze imprenditoriali di Benedetti". Nell'ordinanza di custodia cautelare il Gip del tribunale di Reggio Luca Ramponi scrive invece che "la loro fedeltà al corpo di appartenza e ai propri doveri è scarsissima come il rispetto della legge" e che gli indagati manifestano nell'accettare le profferte corruttive "l'assenza di qualunque ritegno morale oltre che la mancanza di qualsiasi rispetto per i doveri della disciplina militare".

Di Benedetti, la cui vicepresidente (non indagata) è Giorga Iasoni, moglie del principe reggiano dei parcheggi Filippo Lodetti Alliata, il Gip mette poi in evidenza "la manifestata capacità criminale nello svolgere la propria attività professionale con l'utilizzo di un sistema corruttivo basato principalmente sullo sfruttamento del meretricio". Maria Concetta di Domenico, comandante provinciale del nucleo di Polizia economica finanziaria delle Fiamme Gialle spiega infine gli strategemmi con cui si evitavano le procedure ad evidenza pubblica: dallo "spacchettamento degli importi", a contratti sovrastimati, fino ad una sorta di "diritto di prelazione" che la ditta Esa vantava per la manutenzione dei forni di Noceto, dal momento che li ha costruiti lei stessa.

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