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Cronaca

I droni che portano cellulari nel carcere di Parma

Ecco come avverrebbero gli scambi

Droni in volo nei pressi del carcere di via Burla a Parma. Nelle ultime settimane ci sarebbero stati, come ci è stato riferito da chi lavora all'interno dell'Istituto penitenziario, diversi avvistamenti di droni in volo verso le finestre dei settori della media e dell'alta sicurezza del carcere. Ma perchè questi droni? Come già accertato da indagini della magistratura in altre carceri i piccoli velivoli servirebbero per portare all'interno cellulari e droga. Per quanto riguarda il carcere della nostra città i voi di droni, che sarebbero stati effettuati nelle ultime settimane, avrebbero l'obiettivo di trasportare all'interno delle celle dei microcellulari, che servirebbero per le comunicazioni dei detenuti con l'esterno.

Se in un caso i droni avvistati in via Mantova non avrebbero alcun legame con il carcere, come ci è stato assicurato da fonti della polizia penitenziaria, in altri casi invece l'obiettivo sarebbe stato proprio il carcere. Ma chi pilota questi droni? Difficile, almeno per ora, dirlo con certezza. Le indagini per cercare di identificare i droni sono in corso. Molto probabilmente, vista anche la capacità media di dispositivi di questo tipo, utilizzabile al massimo da 5-10 chilometri di distanza, i piloti non si posizionerebbero lontani dal perimetro del carcere.

Dal lato che affaccia su via Mantova i droni arriverebbero fino alle finestre delle celle: i detenuti, a quel punto, allungando le mani fuori dalle inferriate, riuscirebbero a prendere i pacchetti con all'interno i microcellulari. E' possibile, inoltre, che i pacchetti vengano fatti atterrare nei pressi dei punti in cui i detenuti di alcune sezioni effettuano l'ora d'aria. In questo modo i reclusi riuscirebbero ad impossessarsi degli oggetti 'accompagnati' tramite i droni. 

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