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Cronaca

In via Garibaldi due ivoriani pronti alla rissa con mazze da baseball, tubi di acciaio di 60 centimetri e catene: denunciati

I due stranieri di 23 e 38 anni hanno detto di essere stati aggrediti da un gruppo di tunisini

Sabato sera i Carabinieri della Stazione di Parma Oltretorrente, hanno sequestrato in pieno centro una mazza da baseball in legno, un tubo in acciaio ed una catena in acciaio e denunciato in stato di libertà un 23enne ed un 38enne entrambi di origine ivoriana che le brandivano.

Al fine di prevenire e reprimere episodi di violenza posti in essere dai giovanissimi, spesso in uno stato di alterazione psico-fisica causato dall’abuso di alcol o stupefacenti, la Compagnia Carabinieri di Parma, a tutela della collettività ha pianificato nelle ore e nei giorni di maggior affluenza di persone specifici servizi tendenti ad arginare intemperanze giovanili e fenomeni di micro criminalità.

Proprio in tale contesto nei controlli dell’ultimo week end, le pattuglie della Compagnia di Parma sono intervenute poco prima della mezzanotte, per una segnalata lite in corso in Strada Garibaldi incrocio con via Melloni. Sul posto i Carabinieri, sopraggiunti repentinamente, hanno identificato i due soggetti poi denunciati, i quali in evidente stato di agitazione e nascosti fra le auto in sosta, riferivano di essere stati aggrediti da un gruppo di tunisini datisi poi alla fuga.

I due però, accortisi che stavano sopraggiungendo altre pattuglie per identificare e controllare i numerosi soggetti presenti, si davano alla fuga abbandonando fra le auto in sosta degli oggetti, risultati essere una mazza da baseball in legno, un tubo in acciaio di 60 cm e una catena in acciaio, che venivano poste sotto sequestro. Il tempestivo intervento dei Carabinieri ha certamente soffocato sul nascere eventuali atti aggressivi che i tre avevano intenzione di compiere, denunciando due degli autori del reato di porto abusivo di oggetti atti a offendere, recentemente divenuto delitto gravemente
sanzionato dalle norme penali. 

Al termine delle operazioni, i due oltre che alla denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma perché ritenuti responsabili del reato di porto abusivo di oggetti atti a offendere, sono stati proposti per misure amministrative di contenimento previste dalla legge di conversione del cosiddetto decreto “Caivano”.

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