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Cronaca

Pallavolo, tre ragazzine a 'processo', una madre: "Non sono di loro proprietà"

Dopo il caso delle due 12enni e della 13enne deferite al Tribunale sportivo di Roma per aver partecipato ad una giornata organizzata dal team rivale parla Jessica, la madre di una 12enne: "Questa situazione mi è già costata soldi e fatica..."

Tre ragazzine parmigiane di 12, 12 e 13 anni, che giocano a pallavolo e sono tesserate per la società Coop, sono state deferite al Tribunale sportivo di Roma con l'accusa di aver violato il regolamento Fipav. Le tre sono accusate di aver partecipato ad una giornata organizzata da Energy Volley, che si è svolta l'8 giugno, a stagione conclusa. Il campionato infatti è terminato all'inizio del mese di maggio. Secondo il regolamento Fipav infatti è vietato ad un atleta tesserata per una società di partecipare ad eventi di un'altra società. Le tre ragazze sono accusate di essersi "allenate con altro sodalizio". Jessica Mambriani, la mamma di Rebecca, una delle tre ragazzine che saranno 'processate' dal tribunale sportivo racconta la sua versione dei fatti a Parmatoday. 

"I fatti reali sono che mia figlia e due compagne per una serie di fatti accaduti nel corso della stagione sportiva 2015/2016 quest'anno avevano deciso di non continuare a giocare nella società Coop" esordisce Jessica.

"Il campionato si è concluso a inizio maggio -racconta la madre- A stagione conclusa, l'8 giugno, abbiamo partecipato -anche noi genitori- ad una giornata organizzata da Energy volley, senza pensare nemmeno per un istante che questo potesse crearci tutti questi problemi, altrimenti saremmo rimasti a casa ovviamente! Mia figlia di anni 12 e due compagne di squadra di anni 13 e 12, sono state deferite al tribunale sportivo di Roma con l'accusa di aver violato il regolamento Fipav per essersi "allenate con altro sodalizio".

Come rispondete alle accuse del Tribunale, secondo il regolamento Fipav? "Questa accusa è infondata e tendenziosa. Non c'è stato nessun allenamento ma solo una giornata di gioco in compagnia. Il regolamento a quanto pare vieta ad un atleta tesserata di mettere piede in un campo in concessione ad altro sodalizio, questo però è valido per i tesserati Fipav dai 6 ai 30 anni. E nessuno aveva mai impugnato il regolamento per bambine di così giovane età. Questa situazione mi è già costata soldi e fatica. E pensare che per far giocare mia figlia a pallavolo ho sempre pagato una cospicua quota, più tutti gli extra che sono richiesti durante gli anni dalla società. Addirittura il padre di mia figlia, essendo proprietario di una pasticceria a Parma, ha anche fatto da sponsor alla società la scorsa stagione! Se mia figlia giocasse ancora alla Coop la porterei via immediatamente, i ragazzini non si possono trattare come proprietà" 

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