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Cronaca

Rifugiati in protesta. "Dal 31 dicembre non sapremo dove andare"

Oggi pomeriggio in centinaio di persone si sono ritrovate per un presidio. Chiedono soluzioni certe alla scadenza del programma della Protezione Civile per il Nord Africa. Giovedì presidio sotto la Regione Emilia-Romagna

Rifugiati in piazza Garibaldi per chiedere una soluzione dignitosa per l'accoglienza. La Protezione Civile sospenderà il programma per l'emergenza Nord Africa il 31 dicembre. La discussione istituzionale sul futuro dei profughi arrivati in Italia in fuga dai paesi del Magreb durante il periodo della proteste di piazza e della risposta violente del regime, è partita.

Un tavolo è stato convocato presso la Regione Emilia-Romagna: deciderà su come gestire l'emergenza. Oggi pomeriggio un centinaio di persone, tra rifugiati ed attivisti delle associazioni che hanno promosso l'iniziativa si sono ritrovati in piazza Garibaldi per un presidio. Hanno srotolato uno striscione con scritto 'Non più profughi, ma cittadini' ed hanno distribuito volantini ai passanti. "Il 31 dicembre scadrà il programma per l'emergenza Nord Africa e non si ancora nulla di certo sul futuro dei migranti. Probabilmente ci sarà un rinnovo ma niente di certo. Vogliamo una soluzione dignitosa per tutti. La logica delle proroghe non ci appartiene".

"A Parma si legge nel volantino distribuito oggi- quasi 200 richiedenti asilo sono alloggiati in varie strutture in questa eterna attesa e per molti di loro, dal primo gennaio in poi, non ci sarà più un posto dove stare. Per questo pretendiamo che Regione, Provincia e Comune si assumano la responsabilità di garantire una casa e la continuità dei percorsi di integrazioni avviati".

A Parma e provincia le persone che fanno parte del programma sono circa 170. Oggi in piazza ce ne erano parecchie: dagli interventi al megafono, che si sono susseguiti per la durata del presidio, sono state raccontare alcune storie come quella di un ragazzo che si trovava a Modena e poi è stato trasferito in una struttura a Parma a causa del terremoto. "Io in strada ho già vissuto" ha detto. "Ma non a gennaio. Non so come faremo se dovessere decidere che non abbiamo più un tetto sopra la testa dal 31 dicembre".

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