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Cronaca

Regio, lettera aperta dell'Università Popolare: "Deve rimanere un Teatro d'Opera"

Lettera aperta dell'Università Popolare dell'Opera di Parma al sindaco Federico Pizzarotti dal titolo "Quale futuro per il Teatro Regio?"

Lettera aperta dell'Università Popolare dell'Opera di Parma al sindaco Federico Pizzarotti dal titolo "Quale futuro per il Teatro Regio?"

"Il Teatro Regio di Parma sta attraversando una fase molto delicata. Le crescenti difficoltà economiche e la mancanza di una coesione di intenti tra le forze politiche, economiche e culturali cittadine, evidenziata anche in questi giorni dalla difficoltà di nominare un nuovo Direttore Generale e da una stagione lirica 2015 con soli 2 titoli per 8 recite complessive, stanno lentamente spegnendo l’identità operistica del Teatro Regio per trasformarlo in un teatro di ospitalità al servizio di eventi occasionali.

Siamo consapevoli della difficile situazione economica del Paese e dei costi che l’allestimento di un’opera richiede, ma sappiamo anche che Parma ha nell’opera, in Giuseppe Verdi e nel Teatro Regio i suoi valori identitari più forti. Un’identità che muove un’economia e che contribuisce alla definizione dell’immagine della città nel mondo.

Non crediamo che si possano rimuovere questi valori e questa memoria nell’indifferenza di una città che sembra quasi subire passivamente un destino già segnato. Crediamo invece che oggi Parma abbia bisogno di un sussulto di ambizione, di interrogarsi e di agire per far sì che il Teatro Regio rimanga anzitutto un teatro d’opera, capace di presentare un cartellone che per la qualità e la quantità delle rappresentazioni, sia all’altezza della sua prestigiosa tradizione.

Per questo abbiamo ritenuto che fosse un preciso dovere inviare al Sindaco, ai membri della Giunta Comunale, ai Consiglieri comunali, provinciali e regionali, ai Parlamentari, alle forze imprenditoriali e culturali della città e agli appassionati tutti, questa lettera aperta come forte richiamo a trovare insieme delle risposte e a intervenire in questa direzione.

Con questa lettera ci dichiariamo inoltre disponibili a promuovere, nel caso non vedessimo cambiamenti significativi in tal senso, la nascita di un comitato per indire un referendum consultivo su questo tema come previsto dal nuovo Statuto comunale, richiamandoci a quello spirito che nel 1894 portò per la prima volta la cittadinanza ad esprimersi in un referendum popolare per decidere sul futuro del proprio teatro d’opera rimasto chiuso per due anni. Il Teatro Regio di Parma è e deve rimanere un teatro d’opera

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