La missione dell’Esercito Italiano in Libano denominata Leonte, ancora in corso, diventa un libro grazie al Generale Div. Antonio Bettelli, ufficiale in servizio, più volte impegnato nelle operazioni di supporto alla pace in vari ambiti internazionali. Tra questi, vi sono l’Iraq del post Saddam, nella provincia meridionale del Dhi Qar, l'esordio dell'Operazione Enduring Freedom in Afghanistan, monitorata dal comando operativo di Tampa in Florida, e nel Libano, dove ha lavorato come Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata Italiana a Beirut e come comandante del Sector West della missione UNIFIL nel sud del Paese.
L'operazione Leonte iniziata nel 2006 in ambito ONU, prende il nome dal più grande fiume del Libano, che delimita l'area in cui il contingente italiano opera secondo le disposizioni della risoluzione n.° 1701 delle Nazioni Unite.
È il 27 maggio 2011 e tra due giorni i caschi blu della missione UNIFIL in Libano ricorderanno i loro caduti, fra questi anche i soldati italiani dell’Operazione Leonte. Alle ore 15.55, un ordigno esplode sul ciglio della superstrada che collega la capitale libanese con l’antica città fenicia di Sidone. Le agenzie stampa battono la notizia: un soldato italiano è morto. Poco dopo, il portavoce dello Stato Maggiore della Difesa dichiara “Nessun ferito rischia la vita”; ma il nostro autore che è lì, con l’incarico di addetto per la difesa presso l’ambasciata italiana, sa che adesso, a distanza di quattordici anni dagli ultimi caduti del nostro contingente in Libano, un altro soldato italiano potrebbe lottare tra la vita e la morte. Da quel giorno, la passione del ventenne Giovanni Memoli s’intreccia drammaticamente con le vicende della Terra dei Cedri, un Libano mostrato dall'autore nella chiave giusta a comprendere i sommovimenti interni della scena geopolitica mediorientale.
Leonte tiene amalgamati ricordo privato, confessione professionale, ripensamento dell’intera esistenza a metà del cammino. È una storia narrata isolando un preciso segmento di tempo: prende forma tra scenari chiassosi, quelli di una Missione il cui senso si riassume nel quotidiano lambire il pericolo. Confessione appassionata di un uomo per il quale matrimonio, paternità, lealtà nella gerarchia, fame di solitudine, sete di conoscenza di mondi stranieri, altrettanto dei segreti del proprio animo che di quelli altrui – tutto è ugualmente cruciale.
Con questo esordio alla scrittura – come sottolinea Lisa Ginzburg nella quarta di copertina - Bettelli sembra trovar modo di ricomporre tessere di un mosaico interiore necessario a mantenere intatta la sua passione di vivere. Immagini non ancora sbiadite, capaci di guidare il lettore nella supposizione di cosa possa essere toccare da vicino la minaccia della guerra e la possibilità della morte, ma senza mai perdere la speranza.
Il libro, edito da Gaffi, sarà presentato - proiettando anche alcune immagini della missione - sabato 11 marzo 2017 alle ore 11.00 presso la sede di ASSOARMA/ANUPSA in via Cavour, 28 (primo piano) a Parma e l’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune, della Provincia di Parma e dell’Ufficio Scolastico Provinciale.
Modera l’incontro con l’Autore, introdotto dal Presidente di ASSOARMA Colonnello Donato Carlucci e con letture a cura di Giuseppe Boles, il giornalista Gian Carlo Zanacca. In collaborazione con la libreria Voltapagina Parma.