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Venerdì, 26 Aprile 2024
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montagna 2000 vince il primo premio dello sviluppo sostenibile nella categoria energie rinnovabili

Montagna 2000 è stata premiata dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile per la centrale idroelettrica Nola Frasso

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday Il Premio Sviluppo Sostenibile 2019, istituito per l’undicesimo anno consecutivo, dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dall’Italian Exhibition Group, ha avuto il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e, inoltre, è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica. La premiazione è avvenuta a Rimini durante la manifestazione Ecomondo. La novità dell’edizione del 2019 è l’assegnazione del Premio non solo alle imprese ma anche alle città italiane. Le tre categorie in gara sono state infatti Green City - in collaborazione con il Green city network; per le Imprese il settore Economia Circolare - in collaborazione con il Circular economy network e le Energie Rinnovabili. Tutti sono stati premiati per il migliore risultato ambientale, i contenuti innovativi, la possibilità di diffusione e di buone performance anche economiche. Sul gradino più alto del podio nella sezione Energie Rinnovabili Montagna 2000 spa, la società inhouse che gestisce il servizio idrico integrato nelle valli del Taro e del Ceno. MONTAGNA 2000 è stata premiata per la realizzazione della centrale idroelettrica sul tratto acquedottistico di Nola-Frasso, in provincia di Parma. L’azienda, che gestisce il servizio idrico integrato a totale partecipazione pubblica nelle Valli del Taro e del Ceno, ha realizzato un impianto idroelettrico di potenza nominale di 99 kWe che recupera energia dal servizio idrico integrato: l’acqua utilizzata per la produzione elettrica scorre all’interno dei tubi dell’impianto acquedottistico, senza intaccare il processo di potabilizzazione dell’acqua e senza prelievi da altri corpi idrici. In particolare, l’impianto impiega al posto di una condotta forzata una semplice condotta di adduzione già presente nell’impianto acquedottistico, oltre che i serbatoi già a servizio della rete con un impatto minimo sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico. La centrale sfrutta un salto geodetico di 515 metri grazie alla morfologia naturale del territorio, per cui si tratta di un progetto ad alta replicabilità nei territori montuosi dove le condizioni naturali e geodetiche lo consentono.
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