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Corruzione: Cgil, Cisl e Uil: "E' ora di staccare la spina"

Intervento dei sindacati dopo l'arresto di stamane dell'assessore Bernini, del funzionario Signorini e degli imprenditori Tarana e Martelli

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Come volevasi dimostrare: un ennesimo arresto eccellente ha investito nelle scorse ore il Comune di Parma, dove la Guardia di Finanza è tornata, nell’ambito dell’inchiesta Green Money, a mettere le manette questa volta all’assessore alle Politiche educative Giovanni Paolo Bernini, coinvolto, insieme ad un funzionario comunale e a due imprenditori, in un giro di tangenti legate agli appalti per le mense scolastiche.

In attesa che le ipotesi di corruzione vengano verificate in ambito giudiziario, Cgil, Cisl e Uil di Parma, oltre a chiedere una seria assunzione di responsabilità da parte di chi - istituzioni e partiti politici – avrebbe dovuto controllare che tali comportamenti non trovassero luogo, ritengono necessario che si stacchi definitivamente la spina. A questo punto, davanti al crollo inarrestabile di un’Amministrazione che dimostra ogni giorno di più la propria debolezza e permeabilità nei confronti del malaffare, al punto da lucrare, a quanto dichiara il procuratore Laguardia, sui “pasti dei bambini della scuola elementare”, in attesa del crollo definitivo dell’ormai demolito castello di carte che rappresenta il Comune di Parma, non si può più attendere oltre.

Ci sono, a Parma come nel resto del Paese, questioni troppo urgenti da risolvere, problemi che non si possono più rimandare: dai tagli alle scuole, ai disabili, ai servizi agli anziani e al trasporto locale, alle infrastrutture bloccate, alla montagna di debiti cui non si sa chi potrà far fronte. I cittadini – lavoratori, giovani, pensionati - di Parma hanno diritto ad essere amministrati da una macchina comunale efficiente, non da un baraccone sgangherato e senza guida che non fa altro che danneggiare sia materialmente che moralmente la nostra città, coprendola di ridicolo.

Questa lenta agonia che già dalle origini dell’inchiesta il sindacato aveva denunciato, paventando il rischio di una paralisi nella gestione della cosa pubblica, deve finire. Non ci possiamo più permettere di indugiare oltre, di rimanere in una stasi troppo costosa per le casse ormai esangui dell’Amministrazione. La Giunta e il Sindaco non hanno altra scelta: si devono dimettere.

Il sindacato invita tutte le parti responsabili della città ad impegnarsi affinché si apra una fase di rinnovamento vero e profondo che restituisca dignità e credibilità a Parma.

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