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Effetto Parma risponde a Ottolini: "Via Emilia Bis? Una maggior vivibilità per San Prospero"

"Rimandiamo al mittente le accuse di politiche fallimentari dell’Amministrazione Pizzarotti che, per fare qualche esempio, ha investito sulla riqualificazione energetica di scuole e illuminazione pubblica, con riconoscimenti da parte di Legambiente"

Ha suscitato indignazione l'uscita del Consigliere del Gruppo Europa Verde Enrico Ottolini, circa la possibile realizzazione della via Emilia Bis, definita dall'assessore alla viabilità, Gianluca Borghi, infrastruttura necessaria da realizzare. Il gruppo Effetto Parma, con una nota, ha risposto alle dichiarazioni del Consigliere Ottolini. "Mettono in luce quanto da noi sempre sospettato, ovvero che la mozione sui Fontanili di Beneceto nascondesse la malcelata volontà di impedire con un artifizio costruito ad arte la realizzazione della via Emilia Bis. Da sempre siamo stati promotori del completamento di via Lagazzi, che potrebbe alleviare parzialmente i problemi viabilistici che affliggono l’abitato di San Prospero aggravati dall’apertura del casello autostradale di Terre di Canossa. Siamo altresì convinti che solo con la realizzazione della via Emilia Bis si garantirebbe una maggior vivibilità alla frazione di San Prospero e alla zona est della città - come avvenuto a ovest per l’abitato di Ponte Taro - contribuendo così a un’adeguata accessibilità al nostro territorio e all’ambito cittadino, consapevoli che tutto non potrà mai andare su ferro e che veicoli sempre meno inquinanti potranno viaggiare anche su questa infrastruttura.

Crediamo poi che la realizzazione di tale infrastruttura debba rivolgere la massima attenzione agli aspetti ambientali e paesaggistici  , questioni per noi imprescindibili che animano anche le parole e l’operato dell’Assessore Borghi, che riteniamo stia conducendo con equilibrio e concretezza questa difficile partita. Rimandiamo al mittente le accuse di politiche fallimentari dell’Amministrazione Pizzarotti che, per fare qualche esempio, ha investito sulla riqualificazione energetica di scuole e illuminazione pubblica, con riconoscimenti da parte di Legambiente; che ha attuato politiche coraggiose sulla raccolta dei rifiuti ed economia circolare scalando le classifiche nazionali; che ha investito sulla mobilità sostenibile, ciclopedonalità, zone 30 e sul rinnovo progressivo della la flotta del tpl cittadino sempre più elettrico e a metano; che con il PSC 2030 ha dato un taglio netto al consumo di suolo raggiungendo il podio dell’ICity Rate 2018 come miglior comune a livello nazionale e sempre nel 2018 primo comune classificato a livello regionale sul bando sulla rigenerazione urbana. Fallimentare è invece la posizione pregiudiziale di Europa Verde che a Parma - al contrario di Reggio Emilia dove sono in coalizione al governo della città e la via Emilia Bis la vogliono - con approccio ideologico affronta tutte le questioni infrastrutturali e di governo del territorio, senza comprendere che la transizione ecologica, nella sua radice etimologica, necessita di passaggi progressivi per giungere al risultato atteso, tenendo insieme tutela dell’ambiente, lavoro e tenuta sociale, questioni che Effetto Parma ha ben presenti e per questo con visione, concretezza e pragmatismo crediamo che la via Emilia bis, come la Cispadana, siano indispensabili quanto l’Alta velocità e la Pontremolese; che la diga di Vetto e la Cassa di espansione del Baganza siano interventi vitali, quanto liberare i nostri torrenti da cementificazioni che ne hanno compromesso l’equilibrio ecologico e paesaggistico.

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