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Bilancio, Vignali: "Tagli al personale, ma il welfare non si tocca"

Il sindaco sottolinea come non solo la manovra del Governo abbia sottratto a Parma 25 milioni di euro, ma anche la recrudescenza della crisi economica. Ma "La Piazza" non ci sta e il 30 agosto tornerà a protestare

"Tra una settimana esatta il Consiglio Comunale discuterà l'assestamento di bilancio 2011. Di solito è un atto ordinario, ma non questa volta. Questa volta si tratta di uno degli atti amministrativi più delicati e difficili della storia recente della nostra città. Per questo credo sia importante che ci si renda conto di quello che sta succedendo". Lo afferma il sindaco di Parma Pietro Vignali, richiamando l'inchiesta giudiziaria che il 24 giugno ha portato a 11 arresti, tra cui dirigenti comunali, nell'ambito dell' operazione 'Green Money II' sulle 'mazzette' che sarebbero state pagate da un gruppo di imprenditori per ottenere appalti per la manutenzione di strade e verde pubblico.

Le opposizioni hanno già chiesto più volte le dimissioni di sindaco e giunta, e la protesta della "Piazza" si rimaterializzerà il 30 agosto sotto il Comune; "lasciare la città senza guida politica sarebbe irresponsabile", replica anche oggi il sindaco. "Si prenderebbe un abbaglio - dice Vignali - nel pensare che i problemi che stiamo affrontando, dai tagli al bilancio alla rinuncia ad opere pubbliche già progettate, siano conseguenza delle cronache giudiziarie che hanno ampiamente riempito le pagine dei giornali. Certo, c'é chi suggerisce questo parallelismo per strategia politica. Fa il suo mestiere, è comprensibile. Ma la realtà è un'altra.

Nelle settimane che abbiamo alle spalle sono accadute cose nel mondo e in Italia che non hanno precedenti: gli Stati Uniti sono stati sull'orlo del fallimento economico e, per salvarsi, hanno dovuto accettare compromessi economici e politici enormi, persino con la Cina nel campo dei diritti umani, che per un personaggio come  Obama è una sconfitta pesantissima. In Italia invece abbiamo assistito a due nuove manovre finanziarie nel giro di un mese, praticamente imposte dall'Europa al nostro Governo. Per effetto di queste manovre dal 2010 al 2014 ai Comuni verranno tagliati il 46% dei trasferimenti, 7,4 miliardi, che  vanno sommati ai tagli già effettuati dal 2007 ad oggi. Per la nostra città, per esempio, si tratta di 25 milioni in meno dal 2008 al 2012. Tagli dallo Stato in difficoltà e minori entrate dall'economia che rallenta. In più, un peggioramento dell'iniquo Patto di Stabilità che strangola tutti gli enti pubblici italiani.

Questi sono i problemi non solo di Parma, ma di tutte le città italiane. Chiunque fosse stato al governo della città oggi, si sarebbe trovato ad affrontare questi problemi. E chiunque governerà questa città tra un anno, si troverà ad affrontare gli stessi problemi. Questo però non significa che chiunque sia al governo della città farebbe le stesse scelte. Anzi".

"La libertà che questa amministrazione civica ha, di fare scelte senza dover rendere conto ai partiti nazionali, senza applaudire o condannare a priori le azioni del governo, o le proposte dell'opposizione o delle parti sociali, ma discuterle nel merito, sono convinto che faccia la differenza", aggiunge Vignali.

"E' sempre stato il nostro modo di far politica e credo che oggi sia un valore aggiunto a cui Parma non dovrebbe rinunciare. In questi anni abbiamo fatto scelte indipendenti e scomode, perché Parma non tornasse ad essere un feudo di questa o di quella parte, con politici che prendono ordini da Roma o da Bologna o da altri poteri. Soprattutto nei prossimi anni, anni che si preannunciano davvero difficili, questo sarebbe disastroso. In questi anni abbiamo anche responsabilmente portato avanti opere pensate e iniziate in un mondo, prima della crisi, completamente diverso in termini di risorse e di obiettivi di sviluppo.

Non è stato e non è indolore, ma queste opere non potevano essere lasciate a metà. Perché questa crisi è più lunga e più dura di quanto chiunque abbia potuto prevedere: dagli analisti internazionali, ai capi di stato, ai sindaci di città come la nostra. Pensare che, nei giorni in cui la borsa italiana aggredita dagli speculatori ha bruciato in pochi giorni decine di miliardi, i problemi della nostra città dipendano da decisioni locali è quantomeno grottesco. Al tempo stesso, lasciare la città senza guida politica sarebbe irresponsabile. Il nostro assestamento di bilancio contiene tagli per 5 milioni, resi necessari sia per sostenere un incremento dei servizi educativi (1,5 milioni per garantire anche 160 posti in più in asili e materne), sia per minori entrate.

Le nostre stime erano state più che prudenziali, ma certamente nessuno si aspettava una nuova e così violenta recrudescenza della crisi. A maggior ragione puntare su un altissimo livello di servizi alla persona si rivela oggi la scelta più giusta e lungimirante. Parma, per esempio, garantisce posti nei nidi in misura addirittura doppia rispetto agli obiettivi europei e quattro volte superiore alla media nazionale. Per sostenere questo investimento, purtroppo abbiamo dovuto trasferire risorse da progetti dell'Agenzia per la Famiglia, ma è chiaro che asili e scuole sono prioritari per una città davvero a misura di famiglia".

"Infine - rileva ancora il sindaco - le risorse per coprire i mancati introiti da contravvenzioni, da oneri edilizi per via della crisi e da minori trasferimenti dalle fondazioni, vengono reperiti con tagli al personale (circa un milione), cultura, sport, ambiente, comunicazione e marketing (il cui capitolo viene azzerato) e ai nuovi progetti e iniziative (ma non i servizi) del welfare. Per raggiungere questo risultato siamo rimasti qui e abbiamo lavorato intensamente: tenere i conti in ordine senza tagliare i servizi alle persone e senza aumentare le tariffe. Credeteci, questo oggi è un risultato straordinario".

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