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Martedì, 30 Aprile 2024
Salute Sala Baganza

Sala Baganza: “Non ti scordar di me”, lanciata la sfida contro le demenze

Presentato il progetto realizzato dal Comune con il contributo di Fondazione Cariparma, in collaborazione con Pedemontana sociale, A.I.M.A. e altre associazioni

In Italia sono più di un milione le persone affette da patologie che provocano il deterioramento cognitivo, tra le quali la più nota e diffusa, che rappresenta il 60 per cento dei casi, è l’Alzheimer. Seimila nella sola provincia di Parma. Dati peraltro sottostimati del 20 per cento circa, perché la demenza può essere vissuta ancora con vergogna e senso di inferiorità da parte del malato e di chi gli sta intorno, portando all’isolamento e alla depressione, aggravando ulteriormente un quadro già pesante. 

Per questo motivo il Comune di Sala Baganza ha realizzato, con il contributo di Fondazione Cariparmae in collaborazione con Azienda Pedemontana sociale,la sezione A.I.M.A. di Parma, Avis, Pro loco, Ancescao e l’Associazione “Asini nel cuore”, il progetto “Informare, socializzare, ridere: un percorso per contrastare la solitudine da demenza”, presentato nella serata di martedì 3 ottobre in Rocca Sanvitalecon un incontro intitolato “Non ti scordar di me” che ha visto già un primo momento di approfondimento con gli interventi del neurologo Marco Spallazzi e della psicologa-psicoterapeuta Sabrina Spaggiari. 

Un progetto che prevede tutta una serie di attività, dalconsolidamento del percorso “La Rocca per l’Alzheimer”, a corsi di formazione per cittadini, commercianti, operatori di sportelli, fino alla creazione di un gruppo di socializzazione e stimolazione cognitiva che prevede anche sedute di yoga e musicoterapia.L’obiettivo è quello di creare una rete di comunità che sappia accogliere le persone affette da demenza, perché «una comunità non isola, non stigmatizza, ma coinvolge– ha affermato il sindaco e presidente dell’Unione Pedemontana Parmense Aldo Spina –. E siccome Sala Baganza ama ricordare che il concetto di comunità è un concetto fondamentale, fatto di persone, allora deve dimostrare anche maturità e consapevolezza, progettando un ruolo maturo e consapevole per vivere queste condizioni. E ringrazio l’assessore alle Politiche sociali Giuliana Saccani, sempre molto attenta a questi aspetti». Occorre «rendere consapevoli le persone di queste problematiche e dare loro gli strumenti sappiano affrontarle», ha ribadito il presidente dell’Avis Sala Baganza Ginetto Deglialberi. 

Tutti hanno sottolineato l’importanza della prevenzione della malattia e delle terapie, in particolare non farmacologiche, attraverso la stimolazione cognitiva, arma che al momento è la più efficace, attraverso un “mosaico di interventi”. Mosaico che nel territorio dell’Unione Pedemontana Parmense conta già diverse tessere, come ha ricordato il responsabile dell’Area Anziani, Adulti e Disabili di Pedemontana sociale Emiliano Pavarani: dai gruppi di Auto Mutuo Aiuto,nati più di dieci anni fa, agli incontri con esperti del percorso “Caffè Alzheimer”, «interrotto forzatamente a causa della pandemia ma che riprenderà a novembre. Sono stati, inoltre realizzati il Giardino Alzheimer al centro diurno di Basilicanova e una stanza sensoriale in quello di Collecchio. Strutture che sono a disposizione di tutti cittadini, non solo degli ospiti». E infine “La Rocca per l’Alzheimer”, iniziativa avviata dal Comune di Sala Baganza e dallo IAT dell’Unione Pedemontana Parmense che prevede la stimolazione cognitiva attraverso l’arte e laboratori manuali, «che supportiamo concretamente e che ha riscosso un grande successo». 

«La cura dell’Alzheimer siamo noi, non c’è un’alternativa, ed è un processo, un programma che si sviluppa attraverso una rete di comunità – ha sottolineato il presidente dell’A.I.M.A. di Parma Gigetto Furlotti –. Le terapie non farmacologiche sono una parte importante della cura e sono lieto che Sala Baganza si realizzi questo progetto, perché la durata media della patologia è di sette anni e c’è una fase il malato può e deve stare in mezzo a noi».   

Un plauso all’iniziativa è arrivato anche dal direttore del Distretto Sud Est dell’Ausl, Giovanni Gelmini. «Come direttore e come geriatra che si è sempre interessato di Alzheimer sono molto felice. Le demenze sono patologiecon elevata incidenza, non ancora guaribili ma curabili. E non sono solo del singolo, ma dell’intera famiglia che gli sta accanto».

Spallazzi ha poi illustrato i dati e le “armi” oggi a disposizione: «Ci sono farmaci arrivati ormai in fase di approvazione molto promettenti, ma occorre fare prevenzione e intervenire precocemente – ha spiegato il neurologo –. In quest’ambito, si stanno mettendo a punto dei biomarcatori altamente affidabili che consentiranno di indagare la malattia in fase pre-clinica, premettendo una diagnosi quando ancora non si sono manifestati i sintomi».

Spaggiari ha illustrato le attività di A.I.M.A. a sostegno dei malati e dei loro familiari, fatta di consulenze, gruppi di auto mutuo aiuto, percorsi di sensibilizzazione dell’ambiente in cui vive il paziente e di stimolazione cognitiva. «Occorre un approccio globale e multidimensionale, formando una comunità “allenata” ad accogliere questa diversità. Per questo il progetto che andremo a realizzare prevede incontri con i negozianti, gli operatori degli sportelli pubblici e percorsi di stimolazione cognitiva per i malati». 

Zara Safi dello IAT, ha illustrato il progetto “La Rocca per l’Alzheimer”, soffermandosi sui benefici osservati nei pazienti, anche dal punto di vista comportamentale. La serata si è chiusa con gli interventi di Claudia Politied Elisa Lorenzani, delle associazioni “Le Monadi” e “Asini nel cuore”, che realizzeranno sedute di yoga, in particolare della risata. «Il cervello non distingue tra la risata indotta o spontanea – ha ricordato Politi –producendo un’esplosione endocrina che genera benessere». Ridere fa sempre bene, anche quando si fa sul serio.

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