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Fdi: "Dettagliare l'attività del laboratorio di igiene e sanità pubblica dell'Università"

La capogruppo Evangelisti chiede perché sia stata indicata tale struttura "come laboratorio regionale per l’effettuazione delle diagnosi molecolari nonostante non fosse nemmeno in funzione e senza convenzione"

"Dettagliare l'attività del laboratorio di igiene e sanità pubblica dell'università di Parma". Questa la richiesta che Marta Evangelisti (Fdi) rivolge all'esecutivo regionale sulla struttura istituita durante la pandemia Covid al centro di un'indagine della Procura della Repubblica di Parma sull'attività svolta durante l'emergenza di SARS-CoV-2.

In particolare, Evangelisti fa riferimento ad alcune inchieste giornalistiche dello scorso marzo secondo cui la gestione della pandemia in Emilia-Romagna "sarebbe costituito da diagnosi Covid 'abusive', ritardi nei tamponi che avrebbero mandato in tilt il pronto soccorso e dispositivi sanitari acquistati con affidamenti senza gara".

Per la capogruppo di Fratelli d'Italia, l'atto che avrebbe dato origine all'inchiesta sarebbe la decisione assunta dal direttore generale dell'azienda ospedaliera universitaria di Parma, "il quale ha optato per la creazione, dal nulla, di un laboratorio di igiene all’interno dell’Università, che non era un reparto diagnostico, ma un gruppo di ricerca esterno al sistema sanitario nazionale".

Per Evangelisti non solo questa struttura avrebbe operato in mancanza di una convenzione con l'azienda ospedaliero universitaria, "dal momento che la stipula dell'intesa risulta sottoscritta il 12 maggio 2021 con efficacia retroattiva dal 23 febbraio 2020, ma avrebbe anche ritardato i responsi sui tamponi mandando in tilt l'attività del Pronto soccorso". Una particolare sottolineatura, infine, viene riservata alle spese sostenute: per la consigliera, infatti, "nel periodo 1 marzo-13 aprile 2020 la Regione ha sborsato oltre 530mila euro alla settimana per attrezzare il laboratorio di reagenti e forniture di consumabili e monouso che devono sommarsi alle somme spese per l'acquisto dei macchinari necessari".

Richiamando, infine, le circolari del ministero della Salute che raccomandavano di affidare l'esecuzione dei test Covid ai laboratori dei principali ospedali italiani e una lettera dello scorso giugno firmata da un gruppo di medici del nosocomio parmigiano secondo cui "non vi sono dubbi che alcuni comportamenti della direzione aziendale hanno contribuito alla elevata percentuale di mortalità del nostro ospedale. Il ritardo nella esecuzione e refertazione è una delle cause", Evangelisti chiede alla giunta di giustificare la scelta di non affidare l'esecuzione dei test molecolari al laboratorio di microbiologia e virologia dell'azienda ospedaliero universitaria di Parma e fornire chiarimenti sull'attività del laboratorio di igiene e sanità pubblica oltre a fornire i costi dettagliati per la creazione della struttura.

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