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Dalla tensione alle lacrime: Buffon riflette sul futuro

Previsto a giorni un incontro con il suo agente storico Silvano Martina per fare il punto della situazione. Il portiere ha un anno di contratto con il Parma ma il domani è incerto e potrebbe lasciare il club o smettere

È arrivato il tempo dei bilanci, a Parma. La corsa del club verso la Serie A si è fermata in semifinale, le ambizioni e i sogni di Krause sono stati accartocciati dal Cagliari. L'anno prossimo si riparte dalla Serie B, per vincere. La società e i quadri tecnici del club si siederanno a tavolino per il più classico dei rendiconti di fine stagione: serve tracciare la strada per ripartire prima delle vacanze. Il punto fermo sembra Fabio Pecchia: ma anche il tecnico, come ha confermato in conferenza stampa, dovrà sedersi faccia a faccia con il patron Krause per fissare i paletti e capire la strategia. "Puntare sui giovani - ha detto l'allenatore dopo lo 0-0 con il Cagliari -, poi costruire una squadra che abbia le ambizioni per giocarsi la Serie A. La linea del Club è netta. So dove sono. Nei prossimi giorni parlerò con il presidente, adesso c'è grande amarezza". Il rompete le righe sarà giovedì, oggi il Parma si è ritrovato al Mutti Training Center di Collecchio. Sarà importante capire da chi ripartire, soprattutto, dato che diversi calciatori sembrano essere arrivati a fine ciclo e per qualche giovane sembra difficile rinunciare a palcoscenici più prestigiosi per rimanere legati al contratto e disputare un altro anno di Serie B. Tutti ragionamenti da approfondire all'interno del Parma. 

Un discorso a parte merita Gigi Buffon: il portiere è legato al club e alla sua gente emotivamente, oltre che da un anno di contratto. Ma per atleti del suo calibro e con quel carisma questo non costituisce certo un vincolo o un problema. Buffon è il passato glorioso e il presente del Parma. Per la società e per i compagni è un punto di riferimento, ma per ora sul suo futuro regna incertezza. Chi lo conosce sa che ogni scelta, in una direzione o nell'altra, verrà presa in maniera ponderata. In queste ore deve smaltire la delusione per il mancato approdo in finale playoff, poi si prenderà il tempo per fare chiarezza con sé stesso prima. Nei prossimi giorni è previsto un incontro con il suo agente storico, Silvano Martina, per fare il solito punto della situazione e tracciare un bilancio dell'annata. Affronterà il discorso anche con la società. Tra acciacchi (quattro stop in stagione) e gestione delle forze, Buffon ha saltato 22 partite su 40 (playoff compresi). Più della metà. Arrivati alla fine dell'anno anche un pezzo di storia come lui si interrogherà sul da farsi in un futuro prossimo. In realtà lo sta già facendo, visto che da mesi con dichiarazioni pubbliche ha disseminato dubbi sul suo domani. Le proposte da altri campionati meno blasonati ma più ricchi non mancano. Gli Usa, ad esempio, rappresenterebbero una possibilità per Gigi. Meno appeal avrebbero le proposte che arrivano dagli Emirati Arabi. Magari Gigi comincia a inquadrarsi anche dietro a una scrivania: non ha mai nascosto di avere l'ambizione di ritagliarsi un ruolo alla Maldini e poter fare il direttore tecnico. Nello stesso tempo cresce il timore che quei 45' di Cagliari potrebbero essere stati gli ultimi con la maglia crociata o di una carriera da favola. Prima di calare il sipario e salutare il palcoscenico Buffon aveva in mente di riportare il Parma in Serie A. Intanto, dopo il triste epilogo, ha ringraziato la sua gente via social: "Ci sono sconfitte che ti fanno sentire circondato da migliaia di braccia, dove le lacrime rappresentano in realtà la semina di un seme.  Esiste qualcosa che stranamente ti unisce oltre al risultato sportivo, facendoti assomigliare a tutti quegli sguardi che incontri, facendoti sentire che appartieni a ciò che appartiene a loro. In mezzo a questa dura realtà, sento nel mio cuore un profondo bisogno di dirvi ancora una volta: GRAZIE, INCREDIBILE GENTE DI PARMA!". È il messaggio in sintesi per salutare la stagione. Nel suo volto stanco rigato dalle lacrime amare si sono riconosciuti i 18mila del Tardini. Adesso è il tempo di scegliere se continuare a cullare questo sogno oppure svegliarsi e fare i conti con la realtà. 

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