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IL PERSONAGGIO

La Juventus, il problema al cuore e poi il Parma: Bonny, un tesoro prezioso

Il francese, tornato al gol dopo 118 giorni, è stato tra i migliori nella partita con la Ternana. I bianconeri erano stati i primi a cercarlo, adesso lo vuole il Bologna di Sartori. Ma il Club di Krause vuole puntarci su di lui per il futuro

Dopo i due pari consecutivi contro Como e Cosenza, qualche nuvola si era addensata sul cielo di Collecchio. Sopra la testa del Parma cominciava a piovere qualche critica che, a Terni, Bonny ha preso a spallate con carattere. Angelo ha squarciato la gara con la sua forza, mettendo a nudo i limiti della Ternana ed esaltando le sue caratteristiche. Tutti al riparo, sopra le spalle larghe di Ange-Yoan, il ventenne che ha stregato mezza Europa e che si è messo in tasca il rinnovo di contratto fino al 2027: arrivato a zero euro, oggi vale già un tesoro. È tornato al gol dopo 118 giorni, non esultava da novembre nella gara con il Südtirol. Gol pesante anche oggi. È cresciuto, Angelo. Sotto l’ala di Pecchia, è maturato. Ci parla spesso, il mister, gli dà suggerimenti nel chiuso del suo ufficio su come e dove crescere, su cosa fare in campo e, soprattutto, cosa non fare fuori. Prima lo ha responsabilizzato designandolo come attaccante titolare del Parma in questa stagione, poi ha preteso da lui dinamismo e partecipazione al gioco. Era un centravanti dai contorni indefiniti: un po’ scattista, un po’ uomo di fascia. Oggi è diventato l’attaccante del Parma nella stagione che - con molte probabilità - scriverà il ritorno in Serie A della squadra di Pecchia. 3 gol, 6 assist, una prestazione quasi perfetta contro la Ternana condita da una rete al 7’ e dal calcio di rigore procurato e trasformato da Benedyczak. Tra un evento e l’altro, un paio di occasioni sprecate e tante giocate buone a sottolineare che qualche panchina deve avergli fatto bene. Necessarie, secondo Pecchia, nel percorso di crescita di uno dei giocatori che, sotto la gestione di don Fabio, è migliorato di più. Se diversi club, tra cui il Bologna, lo guardano con interesse, il merito è soprattutto dell’allenatore che in due anni è riuscito a tirargli fuori un bel po’. A 20 anni, con grandi margini di miglioramento davanti, essere sul taccuino di tante squadre blasonate farebbe perdere la testa a molti. Ma Angelo deve stare tranquillo.  Anche Sartori, il sarto del Bologna delle meraviglie che di stoffa buona se ne intende, viene un sabato sì e uno no al Tardini per gustarselo da vicino (assieme a Benek e Circati): Bonny deve sapere che è solo all’inizio di un percorso lungo e faticoso. Fatto di rinunce e di concentrazione massima. Da quando è arrivato, estate 2021, è cresciuto tanto. Si è messo avanti con l’italiano, ha imparato a capire lingua e cultura del Paese in cui vive, ha preso familiarità con il calcio dei grandi, lui che era abituato ad essere il più forte con i pari età nello Chateauroux, ha dovuto faticare per imporsi. E, gara dopo gara, ci sta riuscendo. 

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La Premier lo guarda, in patria lo cercano. La concorrenza in Under21 è folta, ma Bonny vuole convincere anche Henry. Dopo il gol alla Ternana ha mostrato i muscoli, con il suo nome ben in vista sulle spalle. Quel nome sopra il numero 13 che poteva essere stampato sulle  maglie della Juventus. Prima del Parma, infatti, si era scomodata la Vecchia Signora. Gli aveva già fatto la corte convincendolo, a quanto pare, a sostenere le visite mediche. Per fortuna del Parma, avevano evidenziato un anomalia al cuore. Roba di poco conto. Curata e messa al posto dal Club, Bonny ha firmato con i crociati nell’estate del 2021. Chiuso un portone, si è aperta una piccola finestra che però sta diventando sempre più luminosa. Una sliding door che può voler dire molto. Sia per il Parma, che adesso si ritrova un diamante purissimo in vetrina e ha arricchito la sua argenteria, sia per Bonny. Che si è riscoperto decisivo e ha scacciato le nuvole che stavano cominciando ad addensarsi sul cielo di Collecchio. 

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