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Paradosso Parma: miglior attacco ma il centravanti è a digiuno da 2 mesi

L'ultimo gol di un '9' risale al 10 dicembre, l'ha segnato Charpentier contro il Palermo. L’oro di Pecchia però è in mezzo al campo: da Bernabé e soci il 24% dei gol

Il Parma ha il miglior attacco, ma i suoi centravanti sono a digiuno da due mesi. Un paradosso che suona strano ma che, in realtà, è un po' l'essenza del modo in cui Fabio Pecchia pensa al calcio. Un gioco di squadra in tutto e per tutto, dove i gol possono arrivare da tutti gli interpreti. E dove, nello stesso tempo, tre prime punte insieme (Bonny, Charpentier e Colak) hanno segnato meno gol di Dennis Man, capocannoniere della squadra con 9 reti. I tre che si alternano davanti nel ruolo di prima punta hanno realizzato 8 gol: 2 per il francese, che non esulta dal 5 novembre, dalla gara contro il Südtirol, 3 per il croato (l'ultima rete risale al 7 ottobre contro il Venezia) e 3 per l'ex Frosinone che, tuttavia, ha la media realizzativa più alta rapportata ai minuti giocati. Un gol ogni 107'. Ma l'ultima volta che ha visto il suo nome sul tabellino è stato due mesi fa. Era il 10 dicembre, Parma-Palermo. Fu la sua zuccata a regalare a Pecchia un punto d'oro in rimonta. Dopo quella esultanza sfrenata, anche Il generale si è fermato lasciando la scena agli altri. A Mihaila, per esempio che nelle ultime quattro partite ha segnato due gol. L'ultimo, con il Venezia, da 'falso nueve'. Pecchia chiede ai suoi di attaccare lo spazio alle spalle dei difensori, sia lateralmente che centralmente. Non fa differenza, l'importante è fare gol. 

E contro il Cittadella le reti sono arrivate dai centrocampisti. Bernabé, già a quota sei in campionato, ha migliorato il suo personalissimo score che era di cinque realizzazioni nell'anno in cui Maresca e Iachini si sono divisi la panchina. Assieme allo spagnolo, ha esultato anche Hernani (a quota 2 gol). Undici in tutto le reti arrivate dai giocatori che guidano il reparto mediano, il 24% del totale. Un buon fatturato che ha portato a gioire anche gente come Estevez (2) e il rigenerato Cyprien (1). Negli anni di Cremona, per esempio, Pecchia aveva trovato in Zanimacchia (8) e Gaetano (7) due goleador d'eccezione. Dopo 24 giornate la sua squadra aveva realizzato 38 gol, 7 in meno rispetto al Parma attuale. La promozione l'hanno firmata anche loro, con 15 gol in due. Nell'anno di Verona Henderson, Matos e Laribi diedero una grossa mano a don Fabio, trascinato però da Pazzini (10) e Di Carmine (8). Dopo 24 giornate, quel Verona aveva 44 gol. Il gioco di Pecchia propende per la fase offensiva, anche senza esaltare il centravanti: mira al collettivo e i 13 marcatori diversi lo confermano. Anche se i suoi attaccanti sono a digiuno da due mesi, il suo Parma ha comunque il migliore attacco. 

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