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Parma in estasi con Delprato: la testa del capitano per il +9

Crociati in fuga solitaria grazie al gol del difensore, arrivato all'89. Rimonta completata dopo che Jallow aveva sorpreso i crociati. Pareggio di Man nel secondo tempo, Benek aveva sbagliato un calcio di rigore. Nervi tesi alla fine, crociati vittoriosi con merito

È sempre più un Parma per cuori forti, quello che quest'anno sta divertendo il Tardini. Per usare un claim caro a Pecchia, mutuato da Boskov, suo maestro: la partita finisce quando l'arbitro fischia. Quasi a ricordare che nella zona Parma può accadere davvero di tutto. Battuto per 2-1 in rimonta il Brescia con il secondo gol in campionato di Delprato, l'undicesimo arrivato dopo l'80'. È il 15esimo punto maturato in zona Parma, un bottino enorme che segna tutta la differenza tra le altre e i crociati. Quel lasso di tempo ormai sta diventando sempre più l'occasione per togliersi soddisfazioni e rimarcare la forza di una squadra che non ha intenzione di lasciare niente di intentato. È il ventesimo risultato utile di fila al Tardini, la diciottesima vittoria in campionato che è servita a superare il numero di punti totalizzati nell'intero campionato. Per una notte a +9 dalla seconda e +10 sulla terza. È servita tutta la partita per domare le rondinelle, passate in vantaggio ma rimontate in 70 minuti e passa da Man e Delprato, ancora loro che prima del fischio di inizio erano stati premiati per le 100 presenze. Una sorta di rito propiziatorio che celebrava la vittoria numero nove davanti ai propri tifosi, in estasi per il 2-1 che regala, probabilmente, la tranquillità per la Serie A. 

Il Parma conferma di essere squadra che ha l’intenzione di azzannare la preda appena mette piede in campo. Sente l’odore di allungo e vorrebbe saziare subito la sua fame. E l’occasione è ghiotta, per un venerdì sera da passare al comando sempre più soli. I primi novanta secondi infatti sono andati in questa direzione e hanno rinforzato la convinzione degli oltre 13mila del Tardini.  Che però vengono svegliati dallo schiaffo di Jallow, sbucato dal nulla e pronto a spingere in rete una palla masticata e sputata dalla difesa del Parma che però è rimasta lì. Il terzino partito in posizione regolare al momento del tiro di Besaggio ha depositato facilmente il pallone in rete. Un campanello d’allarme era risuonato, in verità, anche un attimo prima, quando Chichizola era stato bravissimo a respingere la conclusione di Bianchi con la difesa del Parma presa d’infilata. Il Tardini aveva messo in conto la pioggia, pure qualche occasione sbagliata dai propri beniamini, che hanno creato diverse situazioni per rimettere a posto le cose prima del gol di Man favorito da un erroraccio in disimpegno di Bertagnoli, ma non certo di andare all’intervallo sotto di un gol e con un rigore sbagliato da Benek che, fino a stasera, si era comportato da cecchino vero timbrando il cartellino sei volte su sei dagli undici metri. Il Brescia di Maran si è dimostrato organizzato più che solido, aveva dato l’impressione, all’inizio, di ballare sulle corse radenti di Dennis Man ma con Bianchi e Galazzi alle spalle di Borrelli ha provato a pungere sfruttando la corsa profonda dell’attaccante e il centrocampo più folto. Così Pecchia, con il 4-2 fantasia, è andato un po’ in apnea. Basti pensare che non andava all’intervallo in situazione di svantaggio dal 10 dicembre, dalla sfida con il Palermo. La difesa di Pecchia non è più ermetica e Chichizola subisce gol regolarmente da otto gare. 

Serve un erroraccio in disimpegno di Bertagnoli per rimettere in pari la situazione. Uno sciagurato tentativo di controllare il pallone spalanca le porte per l’undicesimo gol di Man. Pecchia, trovato il pari, riequilibra l’assetto e con Bernabé e Cyprien ristabilisce anche la parità numerica in mezzo al campo, lasciando Charpentier la davanti stretto tra Man e Partipilo che spesso si scambiano la posizione. Gli strappi di Bernabé incidono, le giocate in verticale del Parma diventano punture velenose. La resistenza di Maran tende ad esaurirsi, fino a quando il Brescia resta in dieci per espulsione di Huard e l'orgoglio del Parma tracima nell'undicesimo gol arrivato dopo l'80'. Il colpo di testa di Delprato su palla preziosa di Osorio ha ricordato il miglior Crespo per stacco a prendere il tempo all'avversario e a indirizzare la palla all'angolino lontano. Rimonta completata e ventunesimo punto conquistato in zona Parma. L'esultanza del Parma è tutto quello che resta, assieme alla rabbia del Brescia. 

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