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Benek e Bernabé lanciano il Parma: 2-0 al Cittadella e primo posto in classifica

Con un gol per tempo, i crociati liquidano la pratica e chiudono a punteggio pieno, con la porta inviolata e, soprattutto, soli in testa alla classifica. Intanto i tifosi spingono: "Vogliamo vincere il derby"

Ora sì che si può pensare al derby con tranquillità, si fa per dire. Probabilmente nella testa dei tifosi la partita con la Reggiana c’è sempre stata. C’è dal 3 giugno. E adesso è entrata anche in quella di Pecchia e dei suoi ragazzi che da stasera cominceranno a pensare un po’ di più alla Reggiana anche se martedì c’è una battaglia all’Arena Garibaldi con il Pisa. Con un gol per tempo, il Parma liquida la pratica Cittadella e sale solitario al primo posto in classifica. Come nell’anno della promozione in Serie A, vince le prime due e tiene inviolata la porta, che è sempre uona notizia. Segnano ancora loro due, Benedyczak e Bernabé. Seconda partita, stesso punteggio (2-0), stessi marcatori ma avversari diversi. Un pieno di vitamina B che mette i tifosi di buonissimo umore in quest’ultimo angolo d’estate dove c’è solo un’imperativo: Vincere il derby. Il granata non è ancora quello della Reggiana, anche perché il Cittadella veste un giallo acceso, ma sugli spalti e fuori (prima, in un corteo sentitissimo) cresce spasmodica l’attesa per il derby. Chi pensava che il Parma partisse un po’ così, con la testa al 2 settembre si sbagliava di grosso e l’ha capito dopo appena quindici secondi. Lancio di Chichizola, spizzata di Benek che manda profondo Partipilo, bravo ad attaccare lateralmente la profondità come vuole Pecchia. Kastrati lo atterra: rigore. Dal dischetto gelido va il Benedyczak che firma il suo decimo centro nel 2023, terzo consecutivo in altrettante gare ufficiali, secondo consecutivo su rigore. Quando vede Cittadella, Adrian si scatena: a nessuna squadra ha segnato più gol in carriera (3). Il piano gara di Gorini salta subito: neanche il tempo di entrare in campo che, ponti via, il tecnico dei veneti deve resettare il chip ai suoi. Pittarello davanti attira i centrali di Pecchia, Magrassi gli sta vicino e e Vita agisce da trequartista nel doppio tentativo di schermare Hernani e di imbeccare i suoi attaccanti. Un 4-3-1-2 che chiama in causa Mastrantonio e Carissoni nella catena di destra sempre temibile. 

Il Parma non esce più dalla sua area per una decina di minuti abbondanti, controlla sì il Cittadella ma, allo stesso tempo, gli lascia troppo campo per avvicinarsi dalle parti di Chichizola. Gorini prova a prendersi ampiezza e profondità, portando a casa cinque angoli in un quarto d’ora di gara. Pecchia invece fa passare la boria e prova a ripartire con gli strappi di Sohm (che fa ammonire Mastrantonio) e la classe di Partipilo. Cambia posizione a Hernani e Bonny, si mette a tre in mezzo al campo e si assesta un attimo. Anche se rischia al minuto 22’, quando il Cittadella rompe la prima linea del pressing e manda al cross Vita. Mastrantonio anticipa Osorio, ma non centra il bersaglio grosso. Passato il furore dei veneti, il Parma si rimette a disegnare triangoli e prova a sfondare a sinistra. Sohm in quella posizione, galleggia tra centrocampo e attacco, diventa abbastanza complicato da leggere per gli avversari: è lo svizzero a innescare diverse situazioni. Pecchia vuole il suo Parma aggressivo. In fase di non possesso morde feroce e cerca la riconquista prima di andare verticale con il terzo uomo (vedi Coulibaly che arriva dalle retrovie). Se in qualche occasione fosse stato più preciso, il Parma sarebbe andato all’intervallo con un punteggio migliore. Ha concesso campo, ha prestato il fianco ma non ha subito occasioni clamorose. Per tenere alta la tensione, Pecchia richiama uno spento Bonny e un Sohm non particolarmente brillante, pescando due jolly dalla panchina che impiegano 3’ minuti per farsi notare. Begić, sistemato a sinistra si beve un avversario e carica il piattone di Bernabé che insacca la seconda palla in altrettante partite. Parma in totale controllo, bello da vedere quando ha il pallone tra i piedi, compatto quando l’hanno gli altri. Serra le fila e si distende che è una bellezza. Entra anche Čolak, al posto di Hernani, con il Parma che passa al 4-4-2. Un po’ di paura solo quando Pandolfi ha provato a riaprire la partita senza esito, con un colpo di testa finito fuori. Finisce in crescendo il Parma, fino alla festa sotto la curva Nord che gli chiede una cosa soltanto: vincere il derby. Ma prima c’è il Pisa, che i crociati affronteranno da primi in classifica. 

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