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ESCLUSIVA | Parma, Scaccia detta le condizioni: "Due milioni per il titolo sportivo, non oltre"

L'imprenditore a Parmatoday.it: "Per arrivare a un prezzo accettabile, 2 milioni di euro come il Bari, bisogna che parecchie aste vadano deserte. Mancano i tempi tecnici. Prendere in giro tifosi e stampa è atto delinquenziale"

Abbiamo dovuto aspettarlo un attimo, dieci minuti, il tempo di prendere i biglietti al botteghino dello stadio. "Non mi faccio accreditare, voglio aiutare il Parma in maniera concreta, ho acquistato i biglietti più costosi, in tribuna". Alfredo Scaccia parte all'attacco. E' deciso, almeno a parole, vuole comprare il Parma, ma alle sue condizioni. 

Dottor Scaccia, chi è nella vita di tutti i giorni?

"Scaccia ha fatto la storia del calcio, anche a livello professionistico perché è riuscito a sconfiggere un sistema, la Fgic degli anni novanta presieduta da Matarrese, ha vinto le sue battaglie a livello giudiziario, gli sono stati portati via 6 miliardi ai tempi del Frosinone, all'epoca avevo 26 anni..."

Come è andata a finire la storia?

"Il contenzioso giudiziario ha visto giungere a un trasnsazione tra me e la Federcalcio, in delega firmata da Abete, penso di aver fatto la storia del calcio perché sono sono stato l'unico a fare la guerra a un sistema che funzionava in maniera diversa da oggi, ma che oggi ha fatto gli stessi errori con il caso Parma".

Cosa l'ha spinta ad avvicinarsi al Parma?

"La voglia di far valere le regole".

E basta? Un po' poco, vendetta personale?

"Mi sono avvicinato al Parma perché questo è il 25esimo anniversario da quella mazzata, mi ha portato sempre nel cuore un desiderio di rivincita".

E poi?

"Siccome il Frosinone aveva il gialloblù, la prima cosa sono i colori. Poi perché si sta consumando un omicidio civile di una società che posso paragonare a ciò che ho subito io a suo tempo, posso essere utile a chi vuole aprire gli occhi anche se qualcuno li vuole tenere chiusi, per raggiungere obiettivi non leciti". 

Parole forti...

"Mi assumo le responsabilità. A Parma sono legato per diversi motivi, uno di questi è perché Rosario Rivellino che ha ricoperto dei ruoli anche all'interno del Parma calcio, è stato il mio mister al Frosinone".

Non pensa che per acquistare una società sia meglio rivolgersi alla società stessa, al Parma?

"Il contatto lo ho avuto solo cartolare con il Sindaco ma non ho ricevuto risposta".

Cosi' rischia di farsi dire che vuole visibilità. 

"Mi sono rivolto a giornali e tv per dare una mano in maniera disinteressata. Come faccio sempre nella mia vita e nella mia professione di avvocato e imprenditore. Dalle ceneri si costruisce qualcosa. Penso che sia proficuo un discorso sul calcio in questo senso".

Le sue mosse quali sono?

"L'intervenuto fallimento impone cautela, ci sono delle regole, ci sono delle leggi da osservare, non condivido alcune decisioni dei curatori, come quelle di vendere il titolo sportivo a maggio. Forse non sono pratici in diritto sportivo, a luglio la squadra si deve iscrivere al campionato di appartenenza, chi lo prende alle loro condizioni il titolo sportivo? L'importo di 80 milioni è elevato. Chi ha fatto i debiti deve pagarli".

Conosce Leonardi, o Ghirardi? Che idea si è fatto?

"Leonardi è un dirigente sportivo, negli anni novanta ho avuto modo di interloquirci. Con Ghirardi no, Manenti, poverino, tutti si sono accorti che è stato un pesce fuor d'acqua, in un mondo non suo". 

Poverino?

"Sì perché non sapeva di cosa parlava"

Dottor Scaccia, servono soldi per risanare la situazione.

"La fonte di rassicurazione a una parte sportiva violentata in modo nefasto è quella di propendere per iniziare da zero. Non sono d'accordo a prendere la società così, con il fallimento per risanare la situazione debitoria precedente, altrimenti ci troviamo sempre nella stessa situazione. Non ci sarà nessuno, secondo me, a rilevare la società. Il calcio non consente dei ritorni positivi, o ci saranno degli arricchimenti illeciti con introiti illeciti, o se lo si fa onestamente si deve avere tanta forza economica dietro le spalle. Nessun imprenditore sarebbe disposto a divertirsi con il Parma calcio ora. Chi entra nel calcio deve farlo per passione, con competenza, gestione oculata deve conoscere i calciatori. L'attività di procuratore di mio figlio (Gabriele Scaccia) mi ha spinto a fare questo passo. Ha diversi giocatori all'estero, questo mi ha spinto per costruire una squadra con costi di gestione inferiore al solito".

Ma che garanzie porta?

"Le garanzie sono quelle di parlare di calcio, si parla di tutto meno che di calcio". 

Da un bel po' direi...

"Il Parma è fallito, a luglio avrà la sua storia nel campionato interregionale nella categoria dei dilettanti. Il mio impegno è quello di partecipare con delle proposte congrue per ottenere un'affiliazione nel campionato di Lega Pro. Questo è il mio progetto per fare calcio a Parma, ricominciare da zero e senza debiti. Quindi costruire qualcosa di positivo. Altrimenti non ci sono altre soluzioni".

Cosa non la convince?

"Stanotte alle 5 ho ascoltato la conferenza stampa dei curatori, ottimi commercialisti, ma non conoscono secondo me le norme di diritto sportivo. Un titolo sportivo non vale 80 milioni di euro, con 80 milioni di euro ci facciamo la serie A. Io ritengo, e anticipo con certezza, che nessuno acquisti il Parma". 

Destino segnato?

"Destino già segnato, concordato dalla Federazione e dall'Amministrazione comunale, lo dico senza mezzi termini. Aspettano l'affiliazione a un campionato interregionale questo è lo scenario paventato nelle chiacchierate fatte da Federazione e Amministrazione. Questo è l'unico modo per ripartire".

Ma la prenderà all'asta?

"Il punto delle aste mi ha disorientato. Io ero salito per presentare al Tribunale una richiesta di partecipazione di licitazione privata, i curatori avrebbero intessuto una trattativa con tutte le richieste di garanzie economiche patrimoniali del partecipante, io in questo caso, ma hanno deciso di porre il titolo sportivo all'asta. Se le aste vanno deserte, chi iscrive la squadra al campionato? Secondo me si doveva provare con la licitazione privata, che non hanno deciso di non fare". 

Che significa questo?

"Se ci sono delle persone interessata potevano formulare delle offerte, come nel mio caso, è un bene. Avrei formulato un'offerta congrua per acquistare il titolo che non può essere ancorata al debito sportivo".

Ma abbiamo sentito parlare di tanti soldi da parte sua... diversi milioni.

"Il capitale sociale di una mia società londinese che serve a gestire il patrimonio della società mi avrebbe portato a investire i miei averi al Parma, ma senza mentire, con oculatezza. Mi dispiace per i tifosi e per gli sportivi. Meno per la Figc con cui ho un contenzioso. Ma la Covisoc che ha portato nel baratro il Parma cosa ha certificato? Spero che la Procura della Repubblica vada a guardare anche la loro responsabilità. Il Parma sta retrocedendo per operazione di macelleria giudiziaria sportiva, una mano sulla coscienza se la mettono? Evitassero di formalizzare richieste di pagamento di 70-80 milioni di euro". 

A quali condizioni prenderebbe il Parma?

"Per arrivare a un prezzo accettabile, 2 milioni di euro come il Bari, bisogna che parecchie aste vadano deserte. Mancano i tempi tecnici. Prendere in giro tifosi e stampa è atto delinquenziale. Io sono competente sia calcisticamente sia nelle norme di diritto sportivo". 

Ha incontrato qualche imprenditore cittadino per conoscere il loro parere?

"I giudizi sulla mia candidatura non mi preoccupano. Se guardo al passato vedo solo manette. A partire dal Presidente della Parmalat, fino a Manenti in galera. Le indagini della Procura della Repubblica porteranno manette, ne sono certo, facessero loro qualcosa, gli imprenditori, poi del loro giudizio non mi interessa". 

Di cosa si occupa Scaccia?

"Della compravendita di immobili sia all'estero che in Italia, in Usa, in Inghilterra, con piccole operazione in Svizzera e in Francia. Potrebbero esserci dei risvolti interessanti". 

Dove ha comprato il biglietto?

"Ho comprato il biglietto in una struttura prefabbricata, in mezzo alla strada, mi sono sentito umiliato. Se diventerò titolare del Parma mi riservo di renderla più accogliente. Andrò in Tribuna, contribuiremo con il biglietto più costoso". 

Ma ha parlato con qualcuno della società? Non era meglio?

"Non ho titolo per parlare con nessuno, faccio parlare i documenti. Sono un illustre sconosciuto". 

Quindi le sue condizioni per rilevare la società?

"Io prendo il Parma solo se le condizioni sono quelle che ha trovato Ghirardi. Se no no".

Quindi forse no...

"Con il fallimento ci sono garanzie certe, ma anche del caos. Sono disposto ad arrivare a due milioni di euro, non un centesimo in più per rilevare il titolo. Con intervenuto fallimento non abbiamo nemmeno un patrimonio attivo di calciatori, poichè due milioni di euro sono accettabili. Quindi Bari uguale Parma. Il problema fondamentale è partire da 80 milioni solo  perchè ci sono debiti federali? Perché? Si deve dire che non vi diamo un euro perché siete responsabili di questa situazione. Anche Tavecchio ha delle responsabilità. I giocatori? Hanno ragione su tutto. Bisogna conoscere le leggi. I giocatori sono tutelati da un fondo di garanzia(che non risulta esserci ndr) non credo che abbiano la remissione che decantano. Seconda cosa possono fare istanza di insinuazione al passivo del fallimento del Parma. Chi ha causato il fallimento viene citato alla corresponsione dei danni. Bisogna che qualcuno restituisca i soldi. O il Parma non ce la farà".

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